Quanto è simile il suono del clarinetto al passo felpato di un gatto? Chi conosce la favola “Pierino e il lupo” musicata da Prokofiev associa questo strumento dal suono caldo e avvolgente all’eleganza un po’ sorniona del felino domestico .
In realtà chi suona il clarinetto lo ama perché è affine alla voce umana. Come non esserne affascinati? Elisa Carusi lo sa bene: insegnante di clarinetto, concertista e sposata con un clarinettista, potrebbe riconoscere il suono di suo marito tra mille. È uno strumento ad ancia semplice, una linguetta di canna che il musicista deve perfezionare fino a ottenere il suono che gli piace di più e che meglio esprime la sua personalità. Il clarinetto appartiene a una grande famiglia. Ci sono tutte le voci, dai suoni più acuti fino ai più gravi. Si parte dal clarinetto soprano, detto anche clarinetto piccolo, fino al clarinetto contrabbasso, quello con il timbro più grave. Cambiano in base alla tonalità e alla grandezza.
Ma chi non sa che il corno di bassetto è di fatto un tipo di clarinetto non capisce un corno. Basset significa piccolo basso. È stato la vera passione di Mozart che lo ha inserito in molte delle sue partiture tra cui il celebre concerto per clarinetto e orchestra K622. Parlando poi di repertorio, molti hanno sentito almeno una volta quel suono glissato che raggiunge una nota altissima in apertura della Rhapsody in Blue di Gershwin e che mi ricorda la versione più acuta di una sirena di allarme antiaereo. È l’assolo di clarinetto più celebre anche tra chi non ascolta musica colta. Chi poi ha vissuto gli anni Ottanta non può scordare la canzone piccante di Arbore dedicata al clarinetto. I doppi sensi si sprecano, ma certamente hanno contribuito a renderlo familiare a molti. È davvero molto più di un gatto!
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