Casa Salgari

Altro che Conte di Ventimiglia o Principe della Malesia! Dopo tanti anni e tanta fatica che cosa si ritrovava?

Emilio Salgari accompagnò alla porta il medico venuto dall’ospedale psichiatrico di Collegno a visitare Ida, sua moglie. 

La signora è peggiorata parecchio dall’ultima volta, continui a darle i calmanti prescritti ma non si faccia troppe illusioni… Poi, quasi scusandosi, disse: “Più di questo non si può fare”, e se ne andò.

Salgari andò alla finestra, la nebbia della sera aveva già inghiottito la sagoma del dottore e aveva avvolto tutti i lampioni di corso Casale, soffocandone la luce.

A passi lenti si diresse verso lo studio, il suo rifugio: le pareti della piccola stanza erano tappezzate di mappe geografiche, atlanti e vecchie stampe di navi da corsa, brigantini e velieri.

In quella stanza angusta avevano visto la luce Sandokan e il Corsaro Nero, giovani, belli e impavidi come tutti gli eroi. Lo specchio macchiato dall’umidità gli rimandò l’immagine di un vecchio, la barba bianca e incolta, la bocca piegata in una smorfia amara. Altro che Conte di Ventimiglia o Principe della Malesia! Dopo tanti anni e tanta fatica che cosa si ritrovava? Una moglie pazza, quattro figli da sfamare e tanti debiti. Ho fatto arricchire gli altri, pensò, e non sono riuscito a fare niente per me.

Ripensò con nostalgia agli anni del Paolo Sarpi di Venezia, il Regio Istituto Nautico che aveva frequentato per coronare il suo sogno, diventare capitano di marina. Voleva prendere il mare, sbarcare su terre inesplorate, udire il suono di lingue sconosciute, ma la vita era andata in tutt’altra direzione, e ora si ritrovava nel suo angolo d’Oriente alla periferia di Torino.

Ho viaggiato tutta la vita intorno a questo tavolo, sospirò, lasciandosi cadere sulla sedia. Si sentiva molto stanco, respirò forte e chiuse gli occhi: la carta da parati vecchia e stinta non c’era più, ora vedeva la Giungla nera, i terribili sikh stavano arrivando e Ada, la bellissima prigioniera della dea Kalì, attendeva trepidante Tremal Naik, l’eroe dai lunghi capelli neri che l’avrebbe portata via.

Bibliografia

Emilio Salgari, I misteri della giungla nera, Mursia

Giovanni Arpino, Roberto Antonetto, Emilio Salgari, il padre degli eroi, Mondadori

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Loredana Germani

È tra i fondatori della Scuola di scrittura creativa Genius. Dopo gli studi in Storia e Letteratura italiana, scrive diversi racconti autobiografici e articoli in cui descrive incontri con autori. Ha curato l’antologia di racconti A Roma San Giovanni e tiene la rubrica Vita da scrittore sulla rivista letteraria Dentro la lampada, nella quale narra opere e aneddoti di grandi personaggi letterari.

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