CRONACHE DEL MALPAGÒ #5

Le singolari avventure dei cittadini che vivevano un tempo nella nazione più lontana dalla nostra fortunata Italia. Quinta puntata.

Le singolari avventure dei cittadini che vivevano un tempo nella nazione più lontana dalla nostra fortunata Italia. Quinta puntata.


I principi Astolfo e Astolfa Paraculo D’Orleans riunirono il Consiglio Comunale. “Bisogna fermare quella delinquente salterina” dissero. “Che c’è di male se vuole saltare?” chiese Augusto Nichelino. “Ma non pensate a chi non salta?” replicarono i due. “Chi non salta Paraculo è, è! Chi non salta Paraculo è, è!” grido Nicky Zompetta dal tetto del palazzo del Municipio e allora ogni consigliere cominciò a saltare. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.


Nel Malpagò si preparavano tanti cibi gustosi, tradizionali e sani. Finché Chef Baraccò Paraculo D’Orleans cominciò a proporre piatti mai visti prima: Sgarambolé alla fernesé su paté di mosturbé, Straccalari d’Albiòn, Maròn fumòn de macròn, Strunz von hofcof, ketchup de albisson en barbecue d’Oc. Chi li mangiava, prima faceva una smorfia e poi si leccava i baffi con ostentazione, visto quello che li aveva pagati! Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.


Dal giorno in cui Nicky Zompetta aveva preso a saltare sui tetti, papà Augusto e mamma Aurora erano preoccupati. Quando tornava a casa e si toglieva costume e mascherina, controllavano sempre che avesse fatto i compiti. “Ma a che serve?” diceva lei “tanto i voti migliori li danno sempre a Ginepro Paraculo D’Orleans, anche se fa scena muta.” E i genitori replicavano all’unisono: “Devi studiare proprio per non diventare come lui!” Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.


Nel Malpagò si sapeva che il passaggio da un anno all’altro non cambiava niente, ma ognuno festeggiava, soprattutto i venditori di fuochi artificiali. 5 4 3 2 1 Auguri! I botti scoppiarono, i cani guairono e l’unica bottiglia di spumante di Ughetto pronta per il brindisi venne centrata in pieno da un petardo entrato dalla finestra proprio a mezzanotte. “Brindiamo con l’acqua che è più sana” sussurrò lui con un sorriso tra le lacrime. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.


Il primo gennaio non si svegliò nessuno. Nè Augusto Nichelino e Aurora Dell’Assunzion, né Nicoletta, né i Principi Paraculo D’Orleans, né le città, le montagne, le campagne, i mari. Parevano chiedersi che senso avesse alzarsi ancora verso un anno nuovo. Poi un refolo di vento s’intrufolò nel collo della bottiglia rotta di Ughetto e fece un suono stranamente dolce, allora un concerto di sbadigli e sospiri li riportò alla vita. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.


#5 to be continued…

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