1- L’incenso in chiesa, l’odore di ammoniaca sul banco di scuola o il sapore della salsedine seccata al sole? Cerca i ricordi sensoriali più intensi, sono quelli in grado di teletrasportarti.
2- La vista è inflazionata, quando scrivi il tuo sguardo dovrà essere puro come quello di un bambino che vede il mondo per la prima volta. Mio figlio ieri ha visto la crepa di un palazzo e l’ha chiamata ruga.
3- Un buon libro si riconosce dall’odore che esce dalle sue pagine. L’olfatto è il senso primordiale, magico, tra i cinque sensi è il più forte. Dovrai faticare per restituire l’effimero regno degli odori, non ci sono parole per descriverli, ma se ci riuscirai i lettori te ne saranno grati.
4- Non solo i luoghi, ma anche le emozioni hanno riferimenti sensoriali precisi, emozioni che possono essere rievocate.
5- Cerca l’originalità percettiva, per rendere uniche le emozioni vissute dai tuoi protagonisti: se la mamma muore mentre in forno cuoce una torta di mele, il tuo personaggio potrà continuare a provare tristezza entrando in pasticceria.
“Era inevitabile: l’odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino degli amori contrastati”.
– L’amore ai tempi del colera di Gabriel García Márquez