Evitate di scrivere racconti pieni di sbronze, droga o sesso estremo se queste cose non le avete mai frequentate. Qualcosa si può inventare, ci mancherebbe, ma ci vuole vera identificazione. Evitate di “recitare” nei vostri libri il disagio esistenziale o qualche insanabile ferita religiosa se tutto sommato in questo mondo state piuttosto bene. Fate a meno di scrivere di investigatori beoni, donnaioli e fichissimi se il massimo che avete bevuto è una Ceres in rosticceria e vi uccidete di seghe. Scherzo! Ma insomma, siate autentici, perché il lettore non è un coglione e non lo truffate su cose come queste L’inautenticità è la cosa peggiore che puoi trovare in un libro.

Dentro la lampada
“Bellissima” di Yasmin Incretolli (Pidgin)
In questa storia si narra un’umanità dolente, viva e vitale, malata e indurita, crudele, che ha abbandonato la Speranza in una casa disfatta, la caduta di Icaro con le ali che luccicano al sole, prima dello schianto.