Come trasformo in gelato “Cecità” di Saramago

Trasformare in gelato l'opera più rappresentativa di Saramago? Solo Andrea Fassi può riuscirci, nel suo celebre laboratorio al Palazzo del Freddo di Roma

Cieco è colui che non vede oltre il proprio naso. Cieco è colui che non coglie il sapore oltre la propria lingua.

Di botto, una mattina, gli esseri umani non percepiscono più il gusto. La lingua sfiora un freddo gelato, le papille gustative rinsecchite non comunicano al cervello il sapore. Il mondo andrà in rovina?

Per Saramago, in Cecità, dove non è il gusto a sparire ma la vista, sì. Sì perché equilibriamo la nostra esistenza su tutti e cinque i sensi e l’assenza di quello ritenuto il più importante, porta la società ad una escalation di violenza e riorganizzazione strutturale.

Mentre il nucleo sociale raccontato nel libro implode come impazzito dall’improvvisa assenza di vista, la narrazione di Saramago, nel suo stile unico privo di una punteggiatura classica e quindi in apparenza complessa, scivola invece pagina dopo pagina liscia e corposa. Così come dovrebbe essere il passaggio della lingua da un gusto a un altro su un cono ben assortito da gelati saporiti e ben bilanciati, il ritmo del gusto segue il ritmo della narrazione.

Tornando all’assenza di vista, reputo la metafora di Saramago calzante con i nostri giorni, stiamo implodendo privi di raziocinio e rispetto del nostro popolo come se non vedessimo più il fine ultimo dell’umanità.
E per il gusto? Se perdessimo il gusto, forse ricorderemmo che il piacere intrinseco della tavola è il nutrimento e la convivialità, oltre il piacere dell’ego moderno che rende l’alimentazione una moda occidentale da incastrare nel frame di una foto priva, appunto, di sapore.


Foto: particolare della copertina del libro Cecità di José Saramago pubblicato da Feltrinelli

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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