Il corpo duole quando la mente soffre. Alleggerire il peso della carne è possibile curando il proprio pensiero, alleviando quelle pene che portiamo come pesi impolverati senza riuscire a staccarcene.
Osservate un gelato che si squaglia. Deve fondersi in maniera dolce, lento si abbandona al calore fino a farsi liquido. Il corpo del gelato perfetto è dato dai grassi in primis, ma anche dalle proteine, dallo zucchero, dall’acqua, bilanciati da una mente sapiente in grado di conferire struttura al sapore. I grumi di ghiaccio induriti, il fondersi con eccessiva velocità o il rimanere compatto e stucchevole sono sintomi che gridano l’errore della mente che l’ha partorito, il gelato ci parla della sofferenza di un corpo mal strutturato.
Nei racconti di Banana Yoshimoto vibrano corpi vivi che si appesantiscono e alleggeriscono in funzione della vita che scorre. Essi manifestano preoccupazione o distensione in funzione dello stato emotivo della mente, esperienza dopo esperienza. Allo stesso modo il nostro gelato ha bisogno di tentativi e fallimenti, prove necessarie prima di raggiungere la struttura desiderata, l’elasticità perfetta. Non sempre si riesce. Si impara togliendo, tagliando, escludendo, per alleggerire il peso della ricetta, per alleggerire i pesi della vita.
E se la struttura del gelato è leggera, saporita e consistente, il merito è della mente che ha partorito la ricetta, che ha sofferto e sperimentato abbinando i sapori e le caratteristiche delle materie prime con sicurezza e decisione, fallimento dopo fallimento abbandonando il superfluo, abbandonando convinzioni passate, come i personaggi di Banana Yoshimoto che per guarire i loro corpi raggiungono nuove consapevolezze. Perché il corpo sa tutto.
Immagine di copertina: particolare del libro Feltrinelli