Se confondi lo scrittore con il personaggio

Per un lettore confondere lo scrittore col protagonista di un romanzo è cosa di tutti i giorni. Come uscirne? Non se ne esce

Attenzione a non confondere chi narra con il personaggio. Se racconto che il tale è uno stronzo non è detto che io autore lo sia. Questo l’alibi, la scusa, o forse la mezza verità che chi scrive di sé si trova spesso a interpretare… “Ma no, non mi riferivo a noi, è un romanzo”. Questione declinata in svariati modi nel cinema di Fellini e di Woody Allen e anche in Bergman. È presente in Otto e mezzo e in tanti film di Allen. Direi che è per entrambi – Fellini e Woody Allen – una vera ossessione.  In 8 e mezzo è terribile e sublime: per esempio quando si trovano in sala di proiezione e visionano col produttore e altri della produzione dei provini in cui lui, Mastroianni alias Fellini, “cerca” una donna del popolo che possa fare la parte della sua amante cafona e culona, la Milo. La moglie Anuk Aimé se ne va dalla sala fuori di sé, lui la rincorre e lei gli fa ringhiando di rabbia: “Certo, è un film, come no?, la solita scusa, e quanto mi sono stufata di fare la parte della piccola borghese che non capisce…”.

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Andrea Carraro

Andrea Carraro, scrittore, nasce a Roma. Se avesse ricevuto un euro ogni volta che sui media hanno usato il termine “il branco” per parlare di uno stupro di gruppo, citando il titolo del suo romanzo più noto, oggi sarebbe ricco. Invece è “solo” uno scrittore tra i più bravi. Romanziere, autore di racconti e di poesie, nasce a Roma nel 1959. Ha pubblicato i romanzi: A denti stretti (Gremese, 1990), Il branco (Theoria, 1994), diventato un film di Marco Risi, L’erba cattiva (Giunti, 1996), La ragione del più forte (Feltrinelli, 1999), Non c’è più tempo (Rizzoli, 2002) (Premio Mondello), Il sorcio (Gaffi, 2007), Come fratelli (Melville, 2013), Sacrificio (Castelvecchi, 2017) e le poesie narrative Questioni private (Marco Saya, 2013). Ha pubblicato anche due raccolte di racconti, confluite nel volume Tutti i racconti (Melville, 2017). I suoi giudizi critici, sensibili ma affilati quando serve, lo rendono un lettore del cui parere fidarsi con tranquillità.

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