Come ti trasformo in gelato “La persistenza della memoria” di Salvador Dalì

Andrea Fassi, mastro gelatiere trasforma in gelato le opere d'arte. Questa è la volta di Dalì

Il gelato è memoria.

Ogni ricordo di quando mangiavamo un gelato da bambini si fonde nella mente dell’adulto, pilotando il modo di percepire i sapori e ispirando il gusto personale.

A ispirare “La persistenza della memoria” di Dalì fu con buona probabilità Einstein con la teoria della relatività. Il tempo, un concetto astratto ma tangibile, muta e relativizza l’attimo in cui viviamo traghettandoci dal passato al presente fino al futuro a velocità alterne. È il qui e ora il punto centrale, la lingua che schiocca su un gelato appena servito e ne fonde la struttura.

È il contatto di due temperature diverse. Il calore del corpo umano con il freddo manifestano il momento esatto in cui il presente si esprime, sciogliendo il gelato nel palato.
Il gelato muterà forma, come gli orologi del nostro Dalì, saziando il desiderio con lo scorrere del tempo.

Tempo rappresentato dalla morbidezza degli orologi raffigurati. Esso, fluido e pur se misurabile, si manifesta veloce o lento a seconda del soggetto che vive il momento. Immaginate un gelato per turisti in centro a Roma, gonfio e insapore, acquistato con la speranza nel cuore di rinfrescarsi. Quando il dubbio si fa realtà e il gelato in bocca è ghiacciato, stantio, dolciastro, sarà il tempo, nella sua morbidezza, a dilatarsi fino a far sembrare infinito il consumo del cono facendo altresì svanire il gusto in pochi istanti.
E un cono di gelato artigianale, con mango fresco thailandese, mirtillo e banana in una giornata torrida d’estate? Che tempi ha? Il tempo qui non avrà pietà. Finiremo il nostro cono o la nostra coppetta credendo che il tempo abbia velocizzato se stesso, abbia accelerato la nostra lingua mentre il sapore si adagia morbido nel nostro palato. In quel gusto si condensano il desiderio di ricordi passati, il piacere presente e la certezza futura che la velocità del tempo sia sancita in funzione di ciò che viviamo.

Così la persistenza del gusto scivola nel futuro ben solida a cavallo della persistenza fluida del tempo.
Un gusto deve rimanere, non può svanire. Il sapore deve protrarsi nel futuro facendoci credere che l’attimo di piacere possa fuggire, stupendoci invece perché resta. Esso infine ha il compito di proiettarci nel passato per pescare le memorie senza tempo che da bambini ci hanno reso felici con un semplice gelato d’estate.

Condividi su Facebook

Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

Tag

Potrebbe piacerti anche...

Dentro la lampada

Il tocco

“Le dico mamma non toccarmi. Niente. Che fastidio ti dà? mi dice”. E con le mani continua a scavare nella carne del figlio.

Leggi Tutto
Apri la chat
Dubbi? Chatta con noi
Ciao! Scrivimi un messaggio per dirmi come posso aiutarti :)