Come trasformo Loco Mexicano in gelato

Peyote nel latte, spezie, peperoncino, panna, zucchero, un po’ d’uovo: la crema magica viene sparata a quintali su una folla felice.

Scendo a Città del Messico da un aereo di linea Lufthansa. Ho la faccia bagnata come se mi fossi fatto la doccia ma sto qui per portare il beat giusto del gusto, penso che è una rima che fa schifo. Le bretelle dello zaino mi lasciano il segno sulla maglietta lilla, fuori dall’aeroporto c’è un megataxi che mi aspetta. Salgo, Hector mi dice tienes caldo? Sa che sono italiano mischia le lingue e ride con i baffi, ho una serata di gelato qui a Città del Messico e ho cinquantamila persone, spacco dico.

Arrivo dritto al concerto mi fanno salire dietro al palco diretto, la folla neanche mi vede sbatte sul taxi le mani, mani di donna, mani di uomo vecchie e mani giovani molte più giovani e scure. Sono una cazzo di star. Ho le cuffie che pompano una roba tipo azteca con sabor mexicano. C’è un tavolino nel megataxi e tasto con le mani sotto il sedile e le mani umide schioccano sulla pelle del rivestimento.

Mi avevano detto tocca sotto al sedile del taxi per la magia, c’è questa bustina “santo peyote” che sennò niente colori penso, mando giù  e vai la lingua si raggruma tipo terra arsa spaccata e tocco il minifrigobar e mando giù un rummetto niente male, me ne faccio un terzo di bottiglia di Deadhead Rum dalla forma di testa di scimmia. Testa morta, testa morta, testa morta mi dice la bocca della bottiglia scimmia. Si parte con il peyote. Testa morta, testa morta. Eccomi, salgo, la folla esplode boom. Davanti a me sul palco un piano in marmo gelido in prima fila sotto solo ragazze messicane con il seno stretto dentro canottiere che mi sembra da qua profumino di spezie, di cumino, di rabarbaro. Testa morta strillano e parto.

Azoto liquido, fuori dal freezer sotto la console, latte, tanto latte fresco e l’azoto liquido lavora bene ed esce il fumo tutto intorno e via con la frusta e giro, giro e giro e grido testa morta è a Città del Messico! spolvero peyote nel latte poi spezie, peperoncino, panna, zucchero, un po’ d’uovo e la crema magica ragazzi, la crema di testa morta ragazzi è per voi, siete pronti? Buuum! Fa la folla. Urla, distinguo i colori delle maglie, della pelle e le facce sono gocce d’acqua che voglio succhiare e carico il cannone “sparacoloremagia” ci infilo il gelato con una paletta e la musica cresce, vamonoooos grido e boom.

Il cannone spara.

La crema magica schizza a quintali sulla folla che tutta insieme diventa una bocca enorme che si apre liquida si colora di mille colori e sono felici è il mio gelato, è il concerto magico di testa morta è il gelato più potente del mondo.

 

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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