Come trasformo Drag Me To Hell di Sam Raimi in gelato

L'incontro con una donna capace di fare di un essere umano una ghiaccia reale con striature alla fragola.

Alcuni ‘no’ ancora mi perseguitano, quaggiù. Quei ‘no’ che ho rifilato, rifiuti dettati dalla pochezza dell’animo che mi ha spinto a credere che un gesto d’amore potesse farmi sentire debole. Un gesto piccolo, insignificante, è stato quello di ieri sera. Passeggiavo, c’era ancora il freddo dell’inverno e io rimuginavo sul senso di colpa. È cresciuto veloce il vento a spirale e le foglie hanno iniziato a girare in cerchio e mi hanno accarezzato. Così mi sono tirato su il cappuccio e ho aumentato la velocità del passo eppure le foglie volavano e il freddo sembrava ancora più freddo perché la pelle del mio viso iniziava a screpolarsi.

Ho visto nel vento la faccia di questa vagabonda a cui poche ore prima avevo detto no, ho detto – non posso darti un pezzo del panino che sto mangiando, non ho contante, vattene.

Era ricurva poche ore prima e non avevo visto il viso se non il naso pallido e delle labbra color carne ossidata; era una vagabonda particolare, ho pensato. Il vento sembrava dicesse il mio nome mentre le foglie prendevano un colore bianco come se ghiacciassero e l’ho vista ancora, era lei sospesa nel vuoto davanti a me. I suoi capelli spessi come fili di ferro fluttuavano e un occhio era nero e un occhio era bianco e in quello bianco ho visto l’universo che mi ha preso come fosse stato una calamita. L’occhio nero mi sembrò di vetro, ancora più freddo intorno a me e l’occhio bianco ha iniziato a risucchiarmi e sono diventato neve dentro e risucchiato dal desiderio di quel gelo non avevo intenzione e sono apparso qui, in una landa desolata di una terra fredda, e mi accorgo ora di essere nudo e intorno ovunque mentre scrivo con il dito c’è freddo e gelo e la neve sembra panna e piove una grandine pesante che mi arrossa la pelle e il mio corpo è come se si seccasse. La vagabonda ora non è una ma sono due, tre, dieci, tutte uguali pronte a rendermi una ghiaccia reale con striature sulla mano sangue color fragola.

Mai dire no alle streghe, ti porteranno dentro di loro, ti incastreranno nell’eternità di una landa gelida.

 

Nota per il lettore: Ricorda che per me l’inferno è freddo. Se segui la mia newsletter, SottoZero, saprai che le fiamme dell’inferno per me sono stalattiti; finire all’inferno significa finire giù, al freddo.

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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