Vuoi un gelato. Intorno il caldo, la gola asciutta, le labbra si incollano e il sole attacca la maglietta alla pelle, il silenzio del sole di mezzogiorno. Un gelato è impossibile, ti pieghi, il tempo passa e sai che non lo avrai e il pensiero si fa sostanza e intorno a te lampi color mango, color fragola, color cioccolato ti contornano, ti sfiorano, si aggregano e si dilatano mentre ti piegano in ginocchio e la tua vita sarà una resistenza continua finché non avrai il tuo gelato e allora sarà come respirare e i colori spariranno.
Esistono, ti piegano la schiena, le schiacci, le nascondi nei luoghi più bui di te, ma loro prendono forma, succhiano le tue energie e danzano invisibili tutte intorno a te. L’eggregora è una forma-pensiero prodotta dall’ossessione del soggetto che la crea, è il gelato che si fa colore mentre lo desideri.