Abbiamo parlato di sinestesia pochi martedì fa. Ve lo ricordate? La caratteristica neurologica per cui, a una specifica stimolazione sensoriale, risponde un senso diverso da quello stimolato. La percezione di un odore ci fa visualizzare un colore, un rumore ci fa sentire un odore. Ecc.
In letteratura la sinestesia è un procedimento retorico che consiste nell’associare, all’interno di un’unica immagine, sostantivi e aggettivi appartenenti a sfere sensoriali diverse.
Per questa trasposizione sinestetica, ho pensato al mio caro Baudelaire. Gran parte della sua potenza poetica, Baudelaire la deve proprio a questo meccanismo.
Scrive in Corrispondenze:
“Vi sono profumi freschi come carni di bambini, / dolci come oboi, verdi come prati, / – e altri, corrotti, ricchi e trionfanti, // che hanno l’espansione delle cose infinite, / come l’ambra, il muschio, il benzoino e l’incenso, / che cantano i trasporti dello spirito e dei sensi”
Vi lascio però a La capelliera, la trovate sempre ne I fiori del male. Tra le mie preferite.
A voi la lettura, a voi l’ordinato caos sensoriale.
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La Tarologa e lo Scrittore: MESCOLA LA RAGIONE CON IL CUORE!
Le carte della settimana sono Giudizio, Imperatore e Stella