In seguito all’annuncio del mio inserimento nella cinquina del premio Strega partirono giorni di delirio, cene con gli amici, sorrisi agrodolci dei colleghi, interviste. Gli inquilini del mio palazzo indissero una assemblea straordinaria nella quale mi proposero come amministratrice del condominio, per poi ricominciare subito dopo a litigare per l’orario del riscaldamento. Insomma il clima intorno a me era particolarmente effervescente. Intanto però si avvicinava il giorno della partenza per la grande cerimonia della scelta del vincitore. Per me cominciava un vero problema. Abito a Caltanissetta, profondo sud. Ho paura dell’aereo, ma non potevo certo andare in treno e nemmeno fare la figura della provincialotta troglodita.
Poi, quale vestito indossare? Ricordavo che Levi Montalcini si era fatta confezionare un abito da Capucci, per la cerimonia del premio Nobel, forse esageravo nel paragone, ma io non conoscevo sartorie, mi vestivo da Zara. Per i capelli: dovevo tingerli? O forse era più serio lasciarli bianchi?
Fortunatamente ci fu il provvidenziale intervento della casa editrice.
Il top manager planetario cominciò ad avere paura della brutta figura.
Una bella mattina arrivò una telefonata chiarificatrice.
“Senta signora Maria, lei immagina quanto lavoro e quanto fatica c’è dietro la sua candidatura al premio Strega? Anni di preparazione, un progetto editoriale serio e meditato, lunghe ricerche di mercato. Lei sa benissimo di essere una scrittrice mediocre, come ce ne sono tante. Questo è il punto: scrittori mediocri, tanti, tutti hanno l’ambizione di pubblicare e per noi editori è un mercato immenso. Scrittori mediocri per lettori mediocri. Pubblicazioni a pagamento all’inizio, poi se il libro vende facciamo anche un contratto allo scrittore, ma soprattutto dobbiamo raggiungere un pubblico sempre più vasto. Abbiamo già pubblicato la nuova collana ‘Mediocritas’, libri per tutti. Il suo libro, Maria, è il primo della collana, si chiama ‘Sono Libera’, vincitore del premio Strega: Maria Rossi. Quindi, per favore, niente stranezze, vada alla cerimonia con un volo di linea, eventualmente prenda un tranquillante per la paura. Il vestito lo compri su Amazon, per i capelli le consiglio di tingerli, faccia un rosso menopausa, starà benissimo. Così bianchi la fanno troppo snob”.
Seguii alla lettera le indicazioni del mio top manager e mi trovai molto bene, arrivai a Roma sana e salva, il vestito di Amazon aveva una taglia perfetta e i capelli… vabbè, su quelli avrei da dire qualcosa.
La sera del 7 luglio la tensione era alle stelle, l’emozione mi toglieva il fiato. Mi trovavo a Roma, c’ero stata solo una volta in vita mia, il ninfeo di Villa Giulia era stupendo, luci, televisioni, signori eleganti. Mi presentarono scrittori famosi che conoscevo di nome. Il mio editore mi era sempre accanto, protettivo.
Il risultato della votazione è stato: Maria Rossi voti 200, Eduardo Albinati 60, Gianrico Carofiglio 39, Giuseppe Siri 15, Antonio Scurati 7.
Ho vinto il Premio Strega. Evviva la mediocrità!