Gli errori tipici degli esordienti

Lo sconsiglio di oggi ci spiega quali sono gli errori tipici che fanno la maggiorparte degli esordienti quando iniziano a scrivere un romanzo.

Vediamo qualche errore tipico dell’esordiente:

Sbagliare il punto di vista: uno degli errori più comuni, c’è sempre un punto di vista “ideale” in una narrazione, e cioè c’è sempre un personaggio che quella certa vicenda può “leggerla” e raccontarla meglio di tutti gli altri, in prima o in terza persona, – e se li sbagli, se sbagli quell’accoppiata, punto di vista/persona narrante, sarai costretto a riscriverla da capo la tua storia nel modo giusto. A me è capitato. Quindi pensaci bene all’inizio, prima di dare fuoco alle polveri, prima di partire. Fate delle prove di focalizzazione, in prima, in terza… con quel personaggio, con quell’altro…

Passare troppe informazioni al lettore nei dialoghi o nelle descrizioni, spiegare troppo, per paura che qualcosa gli risulti poco chiaro. Peccando di didascalismo. I dialoghi devono essere asciutti, naturali, essenziali. Devono dire solo il necessario (alla trama): e a volte anche meno. Le informazioni vanno centellinate al lettore.

Sfoderare fin dalle prime pagine tutte le proprie risorse di stile scivolando nel virtuosismo.

Mettere troppa enfasi nella rappresentazione di sé stessi, non calibrare bene la distanza dal proprio alter ego, in una narrazione autobiografica.

Esercizio:

Scrivere un racconto composto solo di dialogo, evitando il didascalismo.

Alla prossima.

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Andrea Carraro

Andrea Carraro, scrittore, nasce a Roma. Se avesse ricevuto un euro ogni volta che sui media hanno usato il termine “il branco” per parlare di uno stupro di gruppo, citando il titolo del suo romanzo più noto, oggi sarebbe ricco. Invece è “solo” uno scrittore tra i più bravi. Romanziere, autore di racconti e di poesie, nasce a Roma nel 1959. Ha pubblicato i romanzi: A denti stretti (Gremese, 1990), Il branco (Theoria, 1994), diventato un film di Marco Risi, L’erba cattiva (Giunti, 1996), La ragione del più forte (Feltrinelli, 1999), Non c’è più tempo (Rizzoli, 2002) (Premio Mondello), Il sorcio (Gaffi, 2007), Come fratelli (Melville, 2013), Sacrificio (Castelvecchi, 2017) e le poesie narrative Questioni private (Marco Saya, 2013). Ha pubblicato anche due raccolte di racconti, confluite nel volume Tutti i racconti (Melville, 2017). I suoi giudizi critici, sensibili ma affilati quando serve, lo rendono un lettore del cui parere fidarsi con tranquillità.

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