CRONACHE DEL MALPAGÒ #34

Le singolari avventure dei cittadini che vivevano un tempo nella nazione più lontana dalla nostra fortunata Italia

Le singolari avventure dei cittadini che vivevano un tempo nella nazione più lontana dalla nostra fortunata Italia. Trentaquattresima puntata.

Quando si festeggiava la nascita del Malpagò c’era sempre più d’uno che faceva il guastafeste. Più d’uno rimpiangeva la monarchia. Più d’uno ricordava la dittatura. Più d’uno vagheggiava un futuro lontano. Più d’uno sosteneva che l’inno era brutto. Più d’uno ne approfittava per aumentare il prezzo dei popcorn. Ma ognuno in cuor suo, anche se non aveva il coraggio di confessarlo ad alta voce, ringraziava di esserci nato. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.

“Non c’è nessuna Nicky Zompetta” diceva Astolfo Paraculo D’Orleans. Era seccato perché si era diffusa l’idea che una giustiziera mascherata stesse rovinando gli affari dei Principi cittadini. Soprattutto quelli più loschi. “Come se di colpo spuntasse una mano dall’alto per togliermi questo cosciotto d’agnello!” Scoppiò a ridere e portò il cibo prelibato alla bocca, affondò i denti ma morse solo l’aria. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.

I cittadini del Malpagò erano contenti. Le banche rifiutavano il credito e loro erano contenti. I corrotti sperperavano il denaro pubblico e loro erano contenti. La criminalità infuriava e loro erano contenti. Poi l’inquinamento, una tv bruttissima, le raccomandazioni, la casta dei Paraculo, i cretini al potere oltre a tutto il resto e loro erano contenti. Ma che erano scemi? No, meglio sembrare stupidi che dargli soddisfazione! Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.

I Principi Paraculo D’Orleans trovavano volgare pagare le tasse. Così mettevano le sedi delle società all’estero e riuscivano a evitarle. Ma erano grati ad Augusto Nichelino e Aurora Dell’Assunzion che pagavano tutto fino all’ultimo euro. Li elogiavano sempre nei discorsi pubblici. “È grazie a contribuenti onesti come voi che il Malpagò è quello che è!” dicevano con un sorriso. Augusto e Aurora si guardavano l’un l’altra: Ma non è che li prendevano per fessi? Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.

Aurora Dell’Assunzion raccontò ad Augusto Nichelino un sogno: volava su un cavallo alato tra le nuvole del cielo. “Quanti nasi puntati verso l’alto vedevo da lassù”. Chi c’era? “Gente di due tipi: chi ci ammirava e chi ci invidiava, il cavallo batteva le ali più forte quando sentiva l’ammirazione e rabbrividiva quando percepiva l’invidia”. Contro chi invidia non c’è difesa. “È vero, ma se voli alto, puoi sempre cacargli in testa!” Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.

#34 to be continued…

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Paolo Restuccia

Scrittore e regista. Cura la regia della trasmissione Il Ruggito del Coniglio su Rai Radio2. Ha pubblicato i romanzi La strategia del tango (Gaffi), Io sono Kurt (Fazi), Il colore del tuo sangue (Arkadia) e Il sorriso di chi ha vinto (Arkadia). Ha insegnato nel corso di Scrittura Generale dell’università La Sapienza Università di Roma e insegna Scrittura e Radio all’Università Pontificia Salesiana. È stato co-fondatore e direttore della rivista Omero. Ha tradotto i manuali Story e Dialoghi di Robert McKee e Guida di Snoopy alla vita dello scrittore di C. Barnaby, M. Schulz.

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