Se il giovane Holden avesse avuto una moglie e dei figli e fosse stato sull’orlo del divorzio, avrebbe scritto un libro che somiglia a questo. Ma Holden Caufield è rimasto nel suo mondo dolente di adolescente e William Harding (alter ego dello scrittore e attore) di anni ne ha 32 ed è ossessionato dalla paura di non essere capace di amare, dalla noia che fa incespicare qualsiasi relazione amorosa potenzialmente a lungo termine, e del bisogno di non comportarsi come i suoi genitori, sposatisi giovanissimi e poi passati attraverso un divorzio pesante dove in palio c’era la perdita delle illusioni. In questo libro c’è una parte della fine del fascinoso matrimonio tra Ethan e Uma Thurman, che nella finzione è Mary, e non è un’attrice bensì una cantante pop di fama mondiale, e dell’amore che entrambi provano per i loro figli, di 5 e 3 anni.
William Harding era già stato il protagonista del primo romanzo di Hawke, L’Amore Giovane, dove, un giovane texano arriva a New York per recitare, e rimane intrappolato in una potente delusione amorosa.
Dopo anni William riprende i fili interrotti di dove l’avevamo lasciato e ci mostra cosa capita a un ragazzo con un bisogno d’amore e di riconoscimento e con una testarda, cieca e voluttuosa passione per la recitazione., che non smette mai di appassionarlo, nonostante sia diventato abbastanza famoso. La ferita del non amore è destinata a lasciare sempre gocciolare del sangue, e quando una bellissima e scafata collega gli dice “Non importa quanto sarai bravo, tuo padre non ti amerà di più per questo”, lui si sente investito dallo sconforto che viene dall’essere visto e capito da un’estranea. Il libro inizia con il tradimento di William con una fascinosa libraia, il loro bacio viene paparazzato e diventa virale. Le parole di William, senza sconti sul giudizio di chi fa una cosa sbagliata, ci ricordano la nostra fallibilità intensa, il nostro aver bisogno di emozioni che i pezzi di carta non bastano a impedire.
Mentre ballavamo per la stanza, appoggiò i piedi sopra i miei. Avrei voluto nuotarle nei polmoni, entrarle dentro. Non era pura voglia di sesso, non era così semplice. Per la prima volta da anni mi sentivo un essere umano: semplicemente di passaggio su questo mondo, però qui, presente e vivo.
La moglie gli intima di cercarsi un altro alloggio e per un po’, tranne per questioni pratiche legate alle visite dei bambini, si rifiuta di parlargli. Eppure, il tradimento, a parte l’atto fisico consumato con un’altra donna, è cominciato da parte di entrambi, parecchio tempo prima, trovando terreno fertile nella loro reciproca difficoltà di aprirsi, e nel trasformare le promesse nunziali in parole magiche che ormai hanno perso il loro incantesimo. Il raggio di buio è, come dice il figlio più piccolo di William, il momento cupo in cui ti accorgi che un’oscurità più profonda e insondabile sta per arrivare, e tu devi solo metterti alla finestra e aspettare che passi. William sprofonda nelle droghe e nel lavoro: il debutto sulle scene di Broadway, con l’allestimento potente dell’Enrico IV di Shakespeare, dove lui interpreta il guerriero Hotspur, lo distraggono dalle pene amorose. Le prove sono estenuanti, faticose, piene di seduzione e di litigi e di confronti, un vero mettersi a nudo, esporsi senza pelle al pubblico e ai critici. La paura di sbagliare è la molla che lo fa ritrarre e poi continuare, nel tentativo di riscattarsi dall’attenzione negativa che la sua vita privata provoca anche nella sua vita professionale. Nella girandola vorticosa degli attacchi di panico, il terrore delle recensioni negative, un imprevisto intervento chirurgico, e le visite della madre, William riflette sulla paura di amare, sulla mancanza di attenzione che ha portato alla fine del suo matrimonio e su quanto fosse estenuante tentare di essere all’altezza di una donna bellissima e di successo.
Le responsabilità sono di entrambi, e l’unico legame che rimane, oltre ai bambini, è il tentativo, folgorante, autentico nel momento in cui accade, di credere che l’amore, che ti fa camminare sollevato da terra, possa durare per sempre. William riflette insieme al lettore sulla caducità dei sentimenti, e questo non gli rende le cose più facili, come sentire la figlia che parla come una bambina ricca con le nuove parole che ha ascoltato dal compagno della madre. Il raggio di buio si intensifica, e come ogni buio, poi si illanguidisce e si stempera in una tiepida alba invernale.
Io e Mary restammo seduti a parlare per un sacco di tempo, in un ristorante che ora non c’è più, con le mani tremanti, a dirci tutte le cose orrende e acide che si dicono normalmente i mariti e le mogli quando non si ricordano più come essere amici. La riaccompagnai agli scalini davanti all’ingresso di casa nostra. Non sapevamo come salutarci. Io sapevo che non sarei salito. Era come la fine di un disastroso primo appuntamento.