Quanto deve essere lungo un romanzo?

Può essere che il nostro primo romanzo venga breve, mentre quello successivo sarà più lungo. Ogni romanzo ha una sua misura.

Ma quanto deve essere lungo un romanzo? – mi chiedono molti di voi. Non è vero, non me l’ha chiesto nessuno, ma è una buona formula come incipit per i miei sconsigli, e ogni tanto la ripropongo adattandola al contesto. Allora, quanto deve essere lungo questo cazzo di romanzo?, è questo che volete sapere, scommetto.

Quante cazzo di parole, di caratteri, deve avere il nostro cazzo di romanzo?

… ah a proposito, diamogli un nome a questo nostro romanzo in progress, pensiamolo come un’entità, che proviene da noi, una nostra creatura, un nostro figliolo… Insomma quanto deve essere lungo sto cazzo di romanzo che stiamo scrivendo?

Nessuno lo sa, dico la lunghezza. Ognuno fa come minchia gli pare, alla fine, dicevo, ogni scrittore ha il suo metro in proposito, Foster Wallace scrive romanzi fluviali, che oggi vanno molto, Infinite jest supera le 1400 pagine, Albinati, La scuola cattolica, pure supera di molto le mille pagine, It, di Stephen King sono 1300 pagine, io li scrivo più brevi, massimo 300 pagine. Alcuni romanzi brevi fra i classici, Lo straniero di Camus, Una questione privata di Fenoglio, L’amico ritrovato di Fred Ullmann.

Ogni romanzo ha la sua lunghezza, non è una frase fatta, è proprio così, a un certo punto, via via che lo lavoriamo, che modelliamo l’intreccio, la narrazione, secondo il nostro gusto, il nostro stile, il nostro estro, la nostra lingua, il nostro genere narrativo, senza allungare il brodo, si capisce, chiudendo quando è il momento di chiudere, a un certo punto sapremo quante pagine, quante parole, quanti caratteri devono essere quelli giusti per il nostro cazzo di romanzo. Nessuno può stabilire a priori la lunghezza di un romanzo finché non avrà scritto la parola fine su quel fottuto romanzo. Può essere che il nostro primo romanzo venga breve, mentre quello successivo sarà più lungo. Ogni romanzo ha una sua misura.

Finiamo con qualche dato statistico-editoriale del cazzo, solo a titolo indicativo.

Romanzo breve può andare dalle 45000 alle 70000 parole – tra le 270.000 e le 420.000 battute – 150/230 cartelle – in stampa dovrebbe essere tra le 150 e le 230 pagine.

Romanzo standard: dalle 73.000 alle 110.000 battute – tra le 430.000 e le 650.000 battute – 240/360 cartelle – in stampa dovrebbe essere tra le 280 e le 400 pagine.

A proposito, quante cazzo di parolacce si possono mettere in un romanzo? Lo vediamo un’altra volta.

Oggi per esercizio fate 4 volte il giro del vostro isolato di corsa. Poi scrivete un racconto a piacere.

Qualcuno di voi non dica che è un esercizio del cazzo!

Alla prossima.

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Andrea Carraro

Andrea Carraro, scrittore, nasce a Roma. Se avesse ricevuto un euro ogni volta che sui media hanno usato il termine “il branco” per parlare di uno stupro di gruppo, citando il titolo del suo romanzo più noto, oggi sarebbe ricco. Invece è “solo” uno scrittore tra i più bravi. Romanziere, autore di racconti e di poesie, nasce a Roma nel 1959. Ha pubblicato i romanzi: A denti stretti (Gremese, 1990), Il branco (Theoria, 1994), diventato un film di Marco Risi, L’erba cattiva (Giunti, 1996), La ragione del più forte (Feltrinelli, 1999), Non c’è più tempo (Rizzoli, 2002) (Premio Mondello), Il sorcio (Gaffi, 2007), Come fratelli (Melville, 2013), Sacrificio (Castelvecchi, 2017) e le poesie narrative Questioni private (Marco Saya, 2013). Ha pubblicato anche due raccolte di racconti, confluite nel volume Tutti i racconti (Melville, 2017). I suoi giudizi critici, sensibili ma affilati quando serve, lo rendono un lettore del cui parere fidarsi con tranquillità.

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