Ma secondo voi cosa conta di più, l’idea o il modo in cui si racconta una storia? E cioè il soggetto, il plot, la story, oppure la voce dell’autore, lo stile? Direi che i due elementi sono intrecciati, soprattutto nei libri più riusciti. Facciamo un esempio al volo. Cosa è più importante, che cosa tira di più, secondo voi, ne Il giovane Holden, cos’è che ha reso quel libro sull’adolescenza memorabile, e continua, a distanza di 60 anni da quando uscì, a incantare i lettori di tutto il mondo? diventando un modello per tanti scrittori che sono venuti dopo? Cosa conta di più in quel libro di Salinger, la forma o il contenuto? Conta di più la vicenda in sé di quel ragazzo 16enne scapestrato e ribelle e dotato di senso critico e humour, Holden Caufield, che è stato cacciato dall’istituto che frequenta, ricordiamolo, e fugge via da New York e da tutto… Quel ragazzo in rivolta contro il mondo ipocrita dei grandi, che si racconta con spudorata sincerità, nella propria rabbia e nelle proprie paranoie e insicurezze, a partire dalla paura di tornare a casa… Oppure conta di più il modo come il libro è scritto, quel tono, quella vena dissacrante e ironica che si esprime in modo chiaro già nelle prime righe, quello slang giovanile mai sentito prima di “e tutto quanto”, “e compagnia bella”, “e quel che segue”? che mentre lo leggi ti sembra l’unico modo davvero onesto e giusto per raccontare quella età della vita?
“Se davvero avete voglia di sentire questa storia, – comincia così il romanzo di Salinger – magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio d’infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto”. Ecco, avete sentito, in poche righe ha dissacrato (ma anche omaggiato) già un sacco di cose: la tradizione letteraria (Dickens), il genere letterario del romanzo di formazione, la lingua letteraria, la famiglia borghese, il mito dell’infanzia infelice ecc. in poche righe, ti ha già incantato e incatenato. Nei libri belli succede che i due elementi – stile e contenuto, detta brutalmente, – non si possono mai davvero scindere. E quindi forse la nostra è una questione di lana caprina.
Come esercizio, provate a scrivere un racconto sulla vostra adolescenza seguendo il modello salingeriano de Il giovane Holden. Alla prossima.