Il cuore, l’istinto, la cultura

Quali sono le tre qualità più importanti che deve avere uno scrittore?

Allora, quali sono le tre qualità più importanti che deve avere uno scrittore? Stamani chissà perché mentre aspettavo davanti alla moka che uscisse il caffè, ancora impastato di sonno, mi ronzava in testa questa cosa. Allora, voglio provare a dare una risposta molto soggettiva, forse insolita, – ecco la crema che comincia a uscire dal beccuccio – per me uno scrittore deve avere nell’ordine, il cuore, l’istinto, la cultura.

Il cuore è la qualità più importante, uno scrittore senza cuore, è quasi sempre un fuoco di paglia che si consuma in fretta. Avere cuore, per me, significa diverse cose insieme: significa avere immaginazione, capacità di visione, curiosità per il mondo, per gli altri, per la realtà (non per migliorarla, ma solo per conoscerla davvero, per penetrarla), ma anche essere capaci di rischiare quando è il momento, di assumersi delle responsabilità.

Poi c’è l’istinto. L’istinto artistico. La capacità di capire al volo se una certa idea narrativa funziona oppure no, se quel certo personaggio è davvero importante, nella nostra narrazione, dove collocare una certa scena madre, cosa val la pena approfondire… Lo possiamo chiamare anche fiuto, forse.

Per ultimo ci metto l’intelligenza e la cultura, uno scrittore è prima di tutto un artista e come tale non può prescindere del tutto dai libri, dal cinema, dalla letteratura, da tutte le arti della conoscenza ecc… ci sono stati nella storia anche artisti naif, ma pochi e marginali, e poi soprattutto pittori! Gli scrittori devono leggere tanto e interessarsi alla cultura.

Poi certo ci sarebbero altre qualità: l’ostinazione, la pazienza, ecc. ma avevo detto 3 qualità! E mi sa che già abbiamo sforato!

A proposito, il caffè è buonissimo, profumato, cremoso. La mia moka presa dai cinesi non mi ha deluso neanche stavolta.

Come esercizio: appena svegli, di primo mattino, fatevi un caffè con la moka – se non ne avete una acquistatela, – e mentre lo assaporate, riflettete sul contenuto di questo sconsiglio, e chiedetevi quali qualità avreste suggerito voi, in alternativa o in aggiunta. Alla prossima!

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Andrea Carraro

Andrea Carraro, scrittore, nasce a Roma. Se avesse ricevuto un euro ogni volta che sui media hanno usato il termine “il branco” per parlare di uno stupro di gruppo, citando il titolo del suo romanzo più noto, oggi sarebbe ricco. Invece è “solo” uno scrittore tra i più bravi. Romanziere, autore di racconti e di poesie, nasce a Roma nel 1959. Ha pubblicato i romanzi: A denti stretti (Gremese, 1990), Il branco (Theoria, 1994), diventato un film di Marco Risi, L’erba cattiva (Giunti, 1996), La ragione del più forte (Feltrinelli, 1999), Non c’è più tempo (Rizzoli, 2002) (Premio Mondello), Il sorcio (Gaffi, 2007), Come fratelli (Melville, 2013), Sacrificio (Castelvecchi, 2017) e le poesie narrative Questioni private (Marco Saya, 2013). Ha pubblicato anche due raccolte di racconti, confluite nel volume Tutti i racconti (Melville, 2017). I suoi giudizi critici, sensibili ma affilati quando serve, lo rendono un lettore del cui parere fidarsi con tranquillità.

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