Le singolari avventure dei cittadini che vivevano un tempo nella nazione più lontana dalla nostra fortunata Italia. Settima puntata.
Il Rettore dell’università del Malpagò, Aurelio Studiores, era un docente dall’aspetto austero dotato di sapienza e cultura. Era dotato però anche di mogli, figli, cugini, zii, deputati da accontentare, un genero ex salumiere disoccupato e varie amanti prosperose che si erano date il cambio sotto la sua cattedra nel tempo. Lui sistemava ognuno nell’Ateneo, così poteva passare le feste in famiglia senza dover lasciare le sudate carte. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.
Chi avrebbe scelto Nicky Zompetta tra Ginepro e Ughetto? “Io non riesco mai a parlarci” diceva Ginepro. “Io ci parlo soltanto” diceva Ughetto. I due chiedevano consiglio a Nicoletta, la loro migliore amica. Ma nemmeno s’accorgevano che senza maschera e costume Nicky e Nicoletta erano la stessa ragazza. “Chi non sa vedere, non sa amare” diceva lei. “Ma che c’entra?” dicevano loro. “Se non vedi l’amore, è inutile guardare” diceva lei. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.
Il Malpagò era diviso in Sud, Centro, Nord, Isole maggiori, isole minori, Regioni, Province, Città, Campagne, Colline, Montagne, Spiagge, Lidi, Municipi, Cittadine, Villaggi, Paesi, Rioni, Quartieri, Condomìni, Palazzi, Piani Alti, Piani Bassi, ecc. I dialetti erano così vari e belli che cambiavano da una via all’altra e ognuno litigava con chi viveva ai confini della sua proprietà. Cosa che rendeva felici gli avvocati civilisti. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.
La domenica nel Malpagò cominciava tardi per Augusto Nichelino e Aurora Dell’Assunzion che si sfioravano sotto le pezze calde. Invece anche quel giorno i Principi Astolfo e Astolfa Paraculo D’Orleans erano già svegli dalla mattina e progettavano nuovi metodi infallibili per fare soldi. Nel Paese nessuno sapeva dire che cosa fosse meglio: se rimanere poveri ma riposati come i primi oppure sempre più ricchi ma stanchi come i secondi. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.
Il lunedì arrivava sempre troppo presto nel Malpagò, doveva esserci qualcosa che faceva accelerare il tempo durante il weekend e lo rallentava nei giorni feriali. Per anni molti scienziati tentarono di capire lo strano fenomeno finché Augusto Nichelino trovò la formula giusta: T=L/2P. Tempo uguale Lavoro fratto Due Palle. I cittadini ammirati decisero di proporlo per il Nobel, ma era già sabato e al lunedì se n’erano ormai scordati. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.
#7 to be continued…