Oggi, qualche sparso consiglio di ecologia letteraria. Non tutto quello che esce dalla penna di uno scrittore, di qualunque scrittore, in qualunque fase della sua vicenda letteraria, merita di restare e di trovare una collocazione in un racconto o in un romanzo. Questa elementare verità me la disse un mio amico, a cui avevo dato in lettura un tentativo di romanzo sulla mia adolescenza piuttosto ingenuo che poi per fortuna abbandonai. Fu schietto, ma giusto.
Non bisogna aver paura di eliminare, scartare, riscrivere, ricominciare. Una cosa che nasce male, si fa prima a tagliarla e riscriverla daccapo, piuttosto che cercare di modificarla intervenendo sulle singole parti per cercare di salvare qualcosa. Eliminate e ripartite da zero, non abbiate paura del vuoto, per così dire, quel vuoto è solo apparente. Fidatevi di voi, del potere della vostra scrittura narrativa di rinnovarsi/rigenerarsi ogni volta.
Tutti gli scrittori che conosco e ho conosciuto hanno i cassetti pieni di progetti abortiti. Un progetto abortito non è mai tempo perso, rappresenta invece una tappa fondamentale di apprendimento, di crescita. Perché, ricordiamolo, siamo tutti apprendisti nel mestiere della scrittura!
Buona settimana, alla prossima!