La morbosa curiosità

Ogni volta che chiedi a un romanziere se quello che racconta è accaduto veramente, muore un critico letterario in qualche parte del pianeta.

Ogni volta che chiedi a un romanziere se quello che racconta è accaduto veramente, muore un critico letterario in qualche parte del pianeta. C’è per esempio una persona che conosco, che lo fa regolarmente ogni volta che esce un mio nuovo romanzo. È un appuntamento fisso ormai, ci arrivo preparato, le rispondo immediatamente, anzi certe volte l’anticipo, ma questo è soltanto pettegolezzo, Pincopallina, supponiamo che si chiami così. Io cerco un “lettore attivo”, Pincopallina, non un “lettore pettegolo”! Ma lei non si scoraggia, torna sempre all’attacco, senza vergogna, vuole sapere tutto, ogni volta, se quel personaggio nella realtà è tizio o caio, se il protagonista si è davvero accoppiato con quella o con quell’altra, se, metti, l’ha preso nel culo in ascensore, può capitare, se si è drogato al braccio o nel naso, se ha frequentato i luoghi dello spaccio, se ha stuprato, se ha “toccato il culo a una signora”, come cantò quel tale. Un consiglio: quando capiterà anche a voi, non dategliela mai vinta a questi impiccioni travestiti da lettori empatici, fategliela scontare un po’ la loro morbosa curiosità che non ha niente a che spartire con la letteratura, con l’amore per i libri, per l’arte… lettori del genere – zavorra inevitabile di chi scrive romanzi parzialmente autobiografici –,  è meglio perderli che trovarli!

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Andrea Carraro

Andrea Carraro, scrittore, nasce a Roma. Se avesse ricevuto un euro ogni volta che sui media hanno usato il termine “il branco” per parlare di uno stupro di gruppo, citando il titolo del suo romanzo più noto, oggi sarebbe ricco. Invece è “solo” uno scrittore tra i più bravi. Romanziere, autore di racconti e di poesie, nasce a Roma nel 1959. Ha pubblicato i romanzi: A denti stretti (Gremese, 1990), Il branco (Theoria, 1994), diventato un film di Marco Risi, L’erba cattiva (Giunti, 1996), La ragione del più forte (Feltrinelli, 1999), Non c’è più tempo (Rizzoli, 2002) (Premio Mondello), Il sorcio (Gaffi, 2007), Come fratelli (Melville, 2013), Sacrificio (Castelvecchi, 2017) e le poesie narrative Questioni private (Marco Saya, 2013). Ha pubblicato anche due raccolte di racconti, confluite nel volume Tutti i racconti (Melville, 2017). I suoi giudizi critici, sensibili ma affilati quando serve, lo rendono un lettore del cui parere fidarsi con tranquillità.

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