L’inizio di una storia, l’incipit, è un momento fondamentale, sapete, bisogna conquistarsi in pochi minuti l’attenzione e la fiducia di chi ti legge (o ti ascolta, non cambia molto), bisogna mettergli la cavezza al collo, per dire così, ma senza dargliene l’impressione, con classe, è uno strano patto quello che dovete stringere col lettore ogni nuova storia che scrivete, un patto che suona più o meno così: tu mi prometti che non mi abbandonerai fino alla fine della storia e io ti prometto di meritarmi fino in fondo la tua fiducia, cioè ti prometto che saprò emozionarti, amico, coinvolgerti, incantarti, fino all’ultima pagina. Nei primi cinque minuti devi riuscire a stringere questo patto, avendo presente il target a cui ti rivolgi, perché ogni lettore ha le sue aspettative, il suo gusto, sapete, e insomma devi dare il meglio; dopo quei famosi cinque minuti, corrispondenti forse a un paio di pagine o qualcosa in più, il lettore, se non l’hai persuaso, ti abbandonerà, e difficilmente ti darà una seconda occasione.
“Caledonian Road” di Andrew O’Hagan – traduzione di Marco Drago (Bompiani)
Una storia senza innocenti o vincitori, ma solo persone ferite che riescono a farcela con quello che resta dopo un evento drammatico destinato a essere uno spartiacque nelle loro vite.