Se vi capita di ragionare da soli o con chi vi sta attorno di cinema o di libri per un certo numero di ore al giorno, se tendete a incazzarvi oltremisura quando vedete un brutto film al cinema o in tivù o quando leggete un romanzo fasullo e non la finite più di parlarne, e di scriverne magari, e la prendete quasi come un fatto personale, come qualcuno vi ha anche detto. Allora, avete buoni motivi per cominciare a scrivere seriamente, con possibili esiti di critico. E magari di critico rompicoglioni, che è la categoria ideale per un critico. A parte gli scherzi, se la letteratura, il cinema, l’arte in genere, vi occupano il cervello e il cuore, dedicatevi seriamente alla scrittura, non siate sordi alla chiamata, per così dire, al segnale, scrivete, e disciplinate il vostro talento, iscrivetevi a un corso di scrittura, se cercate degli interlocutori.
“Caledonian Road” di Andrew O’Hagan – traduzione di Marco Drago (Bompiani)
Una storia senza innocenti o vincitori, ma solo persone ferite che riescono a farcela con quello che resta dopo un evento drammatico destinato a essere uno spartiacque nelle loro vite.