Filippo Tommaso Marinetti la caffeina d’Europa

Filippo Tommaso Marinetti è il fondatore del movimento futurista: eccolo in un divertente aneddoto raccontato da Cinzia Zanchi

Nella sua casa di Praga, in un angolo dell’ampio studio, l’artista Karel Teige aveva aggiunto alla biblioteca paterna numerosissime monografie d’arte moderna: dal Cubismo al Futurismo. Da Teige si riunivano artisti, architetti, poeti. Al centro della stanza i poeti Vítězslav Nezval e Jiri Wolker suonavano il pianoforte a coda.
A una di queste riunioni, fu presente anche Filippo Tommaso Marinetti, in visita a Praga. Un dandy oltremodo simpatico, amante della velocità, e un po’ eccentrico, ricorda il padrone di casa.
Marinetti confessò con baldanza di avere appena ereditato sette bordelli al Cairo, imprese remunerative visto che si vantò di finanziare il movimento futurista in Italia coi cospicui proventi, alimentati dalla numerosa clientela sia italiana che europea.
Recitò Parole in Libertà gesticolando, saltellando per la stanza, rannicchiandosi vicino agli ospiti per poi esplodere in una sorta di fiera esaltazione. Del resto sui giornali era chiamato: “caffeina d’Europa”. Gli andava particolarmente a genio la lingua ceca, nella quale aveva più di un nome, a seconda delle desinenze. Per lui, sfrontatamente ambizioso, questo significava un ulteriore riconoscimento della fama.
Partecipò all’impresa di Fiume con D’Annunzio, alla guerra d’Abissinia come aviatore, e si arruolò volontario nella prima guerra mondiale in un battaglione di ciclisti, dopodiché il movimento futurista converse verso i fasci di combattimento di Mussolini.
A un cronista riferì come era nata l’idea del Futurismo: dopo una serata passata in un caffè, a notte fonda

Iniziammo a correre per le vie sprofondate nel sonno. L’automobile non camminava: volava… Ed ecco che a una manovra malriuscita, l’automobile plana in un fosso. Voliamo nell’abisso… Al momento della caduta è balenata l’idea del futurismo.

Con la vita e con le opere, volle smembrare un’armonia che gli pareva antica, sorpassata. Si accanì in una direzione opposta all’estetica romantica, fino all’assurdo eccesso di considerare “Maestro d’ottimismo” Leopardi e di celebrare il “Futurismo” dell’Ariosto. Una manipolazione del passato per far posto a un prepotente futuro.


Fonti: Karel Teige, Arte e Ideologia, Einaudi.
Filippo Tommaso Marinetti (Alessandria d’Egitto 22 dicembre 1876 -Bellagio, 2 dicembre 1944) è il fondatore del movimento futurista.

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