SCRITTORE: Tarologa delle mie brame, dimmi: perché non dai una risposta a chi di storie ha sempre fame?
TAROLOGA: Certe volte mi chiedo perché non molli la narrativa e ti butti sulla poesia.
SCRITTORE: Ahimè, sarei un rimatore fuori moda. Oggigiorno chiunque, purché quello che scrive rifletta a suo dire il vissuto interiore, si definisce poeta.
TAROLOGA: Se ne leggono di tutti i colori, in effetti.
SCRITTORE: Ai tempi di Dante c’era la metrica, la rima baciata… adesso vige l’anarchia poetica. È come scrivere in chat senza l’autocorrettore. Quando si svaluta la tecnica e si esalta il contenuto, questi sono i risultati. Hai presente la banana di Cattelan, no?
TAROLOGA: Allucinante, quel cinese ha sborsato sei milioni di dollari per acquistarla!
SCRITTORE: Ecco, a Cattelan, a Marina Abramović, a uno di questi geni dell’arte contemporanea mi piacerebbe chiedere: perché non mi disegni un cavallo?
TAROLOGA: Un cavallo?
SCRITTORE: Picasso prima d’inventare il cubismo disegnava dei cavalli incredibili, erano più realistici di quelli veri. Questi artistoidi di oggi secondo me non sanno nemmeno da che parte s’impugna una matita. Fortuna che ci siamo noi, qui, nostalgici della tecnica… e della drammaturgia!
TAROLOGA: Percepisco una velata allusione.
SCRITTORE: Appunto, mi pare che stiamo divagando. Vai con la storia!
TAROLOGA (senza sprizzare entusiasmo, mischia le carte sul tavolo e ne estrae tre).
SCRITTORE: Sbaglio, o anche stavolta il tiraggio è uscito chiuso?
TAROLOGA: Bravo, vedo che cominci a capire… la tecnica. Tutte le carte sono al dritto e gli sguardi coperti.
SCRITTORE: Non è che imbrogli, per rendere la vita facile a chi ci legge?
TAROLOGA: E che ci sarebbe di strano? Se osservi la Giustizia, l’Arcano VIII, lei con un ginocchio costringe la bilancia a stare in equilibrio. Se serve una spintarella, che male c’è?
SCRITTORE: In questa storia vedo solo personaggi maschili.
TAROLOGA: Non lasciarti ingannare dalle apparenze. Ogni carta, oltre a un personaggio, esprime un archetipo, ossia un concetto che vale per tutti a prescindere dal sesso. Io queste carte le interpreto così: dopo un periodo di allontanamento dal mondo, suggerito dall’Appeso, che ci ha messo in condizione di vedere la nostra realtà capovolgersi, e per questo non andare in frantumi, siamo pronti per ricominciare daccapo nel Sole. Tuttavia, intraprendere nuovi progetti, ricominciare a vivere insieme agli altri, rappresenta ancora uno scenario difficile da affrontare che, come indica l’Eremita, ci mette in crisi.
SCRITTORE: Mi stai dicendo che il lupo solitario perde il pelo ma non il vizio?
TAROLOGA: L’Appeso all’inizio e l’Eremita in chiusura ci ricordano che il rischio è chiudersi troppo in sé stessi e troppo a lungo, così da vanificare tutto il buon lavoro interiore fatto nel Sole.
SCRITTORE: L’Eremita, comunque, mi sembra in uno stato più evoluto rispetto all’Appeso.
TAROLOGA: Significa che la conoscenza, passando dall’Appeso all’Eremita attraverso il Sole, ti rende libero, ma anche tanto solo se non sai farne buon uso.
SCRITTORE: Allora direi che la storia è questa. Il protagonista, per fare prima lo scelgo maschio, è un giovane uomo che a causa dell’educazione rigida subita dai genitori ha un carattere introverso, allergico ai rapporti umani. Nonostante questo, studia e si realizza in ambito professionale come funzionario di
un’organizzazione internazionale, il che lo porta a viaggiare spesso. Durante un volo in aereo conosce Lei, una hostess, e se ne innamora. Lei vede in Lui la possibilità di sottrarsi a un lavoro instabile e faticoso, insomma, di piantare saldamente i piedi nella terraferma. Così, ricambia l’interesse: i due s’incontrano una delle sere seguenti e si giurano amore eterno. Lei si licenzia dalla compagnia aerea e dopo qualche settimana i due si sposano.
TAROLOGA: Con l’Appeso e il Sole siamo a posto. Manca ancora l’Eremita.
SCRITTORE: Il matrimonio, al passare dei mesi, comincia a scricchiolare. Lei si attendeva una vita frizzante, piena di appuntamenti mondani e conoscenze stimolanti, mentre Lui la chiude in una gabbia dorata da cui diventa sempre più difficile uscire. Alla fine Lei s’innamora di un diplomatico e comincia a frequentarlo. Lui è talmente infatuato di Lei che sopporta il tradimento, ma ciò lo porta a subire un’umiliazione dopo l’altra. Finché, al culmine della crisi, si vendica di Lei privandola di tutti i privilegi materiali e imponendole il divorzio, convinto che l’unica vita accettabile sia quella solitaria.
TAROLOGA: Anche stavolta una spruzzata di sano ottimismo!
SCRITTORE: Beh, noi ci fermiamo sempre a un certo punto. Poi chi ci legge può scambiare i ruoli, aggiungere e togliere pezzi, far rinascere i personaggi, eccetera. Noi serviamo solo da stimolo.
TAROLOGA: Ti dico la verità, dopo aver ascoltato una storia del genere io di stimoli ne avrei ben pochi.
SCRITTORE: Non preoccuparti, hai tutto il tempo per riprenderti. Io torno fra una settimana!