Formula Uno 2023: meglio parlare di… altro

Lo spettacolo sportivo dei motori e dei piloti sta diventando noioso? Forse perché vincono sempre gli stessi.

– Sette vittorie Red Bull su sette Gran Premi, ’sto campionato dire che è monotono è un eufemismo.

– Di cui cinque di Max Verstappen…

– Già… le tre vittorie di fila nelle ultime tre gare suonano un po’ come “Gioco, partita, incontro”.

– Cavolo però, ’sto campionato, a sentire i protagonisti prima che iniziasse, prometteva di essere ben più combattuto e spettacolare.

– E invece il mondiale costruttori è già morto e quello piloti è agonizzante… anche Checo Perez, il secondo pilota Red Bull, che in avvio di stagione aveva illuso di poter tener testa al compagno di squadra vincendo due dei primi quattro Gran Premi, poi è sparito…

– Tipico di Perez, qualche gara da campione e tante mediocri.

– E lui è l’unico a poter competere ad armi pari con Verstappen, gli altri manco se lo sognano…

– Già, senza una Red Bull si vola basso…

– Oh, cacchio, sembri lo spot della bibita.

– Ah ah, vero, com’è già che fa? … Red Bull ti mette le aa…

– Ma vaff… lo sai che mi sta sulle balle quel ritornello, a dire il vero mi sta sulle balle tutto quello che riguarda quel marchio… che poi ultimamente sponsorizzano milioni di eventi e quel logo me lo ritrovo dappertutto… un incubo…

– Ah ah, ma dai, esagerato… anche se devo dire che non sei l’unico che conosco a simpatizzare poco per loro.

– Non usar perifrasi e dilla bene: la Red Bull, a tutti quelli che non ne sono tifosi, sta proprio sul cazzo… un team millennial dello stesso marchio di una nauseante bibita per sballoni brufolosi, con i suoi uomini chiave che hanno come caratteristiche principali arroganza e aggressività sia in pista che fuori, non ti è poco simpatico, lo detesti proprio.

– Sì, beh, non si può negare che Christian Horner e Max Verstappen abbiano sempre il grugno di chi si crede stocavolo, però dai, molte altre star di questo sport sono un po’ così…

– Forse, ma alla Red Bull sono più così degli altri… e perdere contro di loro fa rodere di più che contro chiunque altro… che poi l’anno scorso le vittorie almeno un po’ se le sudavano, prima la Ferrari e poi la Mercedes le hanno dato filo da torcere, invece quest’anno si è visto da subito che quelli avevano di nuovo fatto il vuoto dietro di loro, e così buona notte al pathos… cazzarola, c’è il serio rischio di vedere tutti i Gran Premi vinti da una sola macchina, sarà il mondiale più noioso della storia.

– Ne sei convinto, eh?

– Sì, questi possono perdere solo se non arrivano al traguardo per guasti o incidenti, cazzo, son così superiori che Verstappen, pure se partisse ogni volta con mezzo giro di svantaggio, dopo un terzo di gara sarebbe già in testa… qualsiasi cosa succeda, pioggia, safety car, terremoti, cavallette, alla fine arriva sempre primo lui… è esasperante…

– In effetti, vedere un Gran Premio, oggi, per chi non è tifoso della Red Bull o di un suo pilota, è una autoflagellazione.

– Sì, bisognerebbe trovare la forza di volontà di non accendere il televisore, invece, le domeniche del Gran Premio, nonostante il buon senso che ti consiglierebbe di andartene piuttosto a spasso, ti avvicini, lo accendi, e ti metti a vedere il Gran Premio sperando che sia la volta buona che a quelle stramaledette Red Bull succeda qualcosa che gli mandi in malora la gara…

– Eh, sì, speri sempre che il prossimo sia quello giusto… ma… a proposito del prossimo Gran Premio, in Canada, tra gli opinionisti di Sky, non ci saranno Davide Valsecchi e Matteo Bobbi, pare si sia scatenata una bufera mediatica su di loro e che siano stati sospesi per frasi sessiste e volgari dette in un collegamento al Gran Premio di Spagna.

– Ma per favore… ma quali frasi sessiste e volgari… cribbio, ogni giorno le bocche di molti politici italici vomitano fieramente volgarità, sessismo e tutte le altre aberrazioni del mondo e la cosa gli genera consensi, ma il prode cittadino che applaude quello schifo poi si agita perché in tv sente di sfuggita due battute che di sicuro manco ha capito e che solo la sua mente imbottita di cazzate social del terzo millennio può riuscire a interpretare malevolmente… non se ne può più…

– Ma che è successo? Io me lo son perso…

– Ma niente, durante uno scambio di opinioni, Bobbi ha attirato l’attenzione di Valsecchi su due belle ragazze che si aggiravano nel paddock e hanno fatto un paio di battute usando termini del linguaggio della Formula 1, certo uno scambio più adatto al Bar che a una diretta nazionale di un evento molto seguito, ma senza alcuna volgarità e, a dirla tutta, pure simpatico… anzi, la storiella di Valsecchi sulla miseria della condizione del giovane maschio nei confronti della donna e la conseguente ricaduta sulla salute dei suoi occhi è stata pure di un certo livello di comicità, anche se mentre ridevo, conoscendo lo stato mentale medio di ’sto Paese, già li immaginavo tutti e due con mani e testa nella gogna mediatica…

– Forse sto politically correct sta scappando di mano.

– Eh, altro che forse… ma tu già sai come la penso, quindi mi fermo qui, sennò finiamo a parlare di cose che ci mandano di traverso l’aperitivo…

– Quindi per te la sospensione di un Gran Premio per Bobbi e Valsecchi è ingiusta…

– Guarda, Bobbi e Valsecchi sono stati ingenui, per usare un eufemismo, perché ormai anche le pietre sanno che in questo Paese bisogna mozzicarsi la lingua pur di non lasciarsi scappar qualsiasi tipo di battuta su certi temi, quindi, se avessero riflettuto un decimo di secondo prima di aprire bocca, sicuramente si sarebbero resi conto e risparmiati ’sto ginepraio… ovviamente per me la punizione è ridicola e penso che pure Sky si sia trovata costretta a prendere provvedimenti più per evitare rotture di coglioni che per convinzione, quindi possiamo vederla così: si sono meritati la punizione perché comunque, durante un collegamento in cui dovevan parlare di Formula 1, si son messi a fare commenti su qualcosa che non c’entrava con l’argomento… definiamolo comportamento poco professionale e amen… spero ne facciano tesoro…

– Però almeno una attenuante gli si potrebbe concedere, che fra l’altro si ricollega a quello che dicevamo prima.

– Cioè?

– Questi è dalla metà della scorsa stagione che passano ore e ore in collegamento nei circuiti di mezzo mondo con la speranza almeno ogni tanto di commentare un’impresa della Ferrari o anche di altri, ma alla fine si ritrovano a commentare sempre la stessa cosa, cioè il dominio Verstappen – Red Bull… cavolo, anche dovessero simpatizzare per loro, per un opinionista deve essere palloso e poco gratificante ripetere sempre le stesse tiritere… insomma, si può anche comprendere se per un attimo si sono lasciati distrarre da certa bellezza della natura…

– Ma infatti… e poi, guarda, penso proprio che questa vicenda sia l’emblema della condizione attuale di molti appassionati di Formula 1…

– Che vuoi dire?

– Voglio dire che ormai da un po’, per gli appassionati di Formula 1 che non sono tifosi dei bibitari e dei suoi piloti, quando si incontrano al Bar, più che parlare di Gran Premi, delle vittorie di Verstappen sulla fottuta Red Bull e della Ferrari che arranca, è decisamente meglio parlar di figa.

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Andrea Bocchia

Nasce a Oderzo (TV) nel 1963. Frequentatore assiduo di corsi di scrittura dal 2005, è autore di nove racconti e oltre cento articoli, prevalentemente di taglio umoristico su argomenti sportivi, pubblicati online. Del 2005 è il romanzo d’esordio “Ferite profonde forse guaribili" (Alter Ego). Nel 2021 è tra gli autori della raccolta di racconti “A Roma- San Giovanni. Storie quotidiane di un quartiere millenario” (Roma per sempre).

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