Tre libri con espedienti narrativi per superare gli ostacoli di chi scrive

Vi proponiamo tre libri che possono essere utili a superare quegli ostacoli che si presentano sulla strada di aspiranti scrittori e scrittrici.

Ciao amici e amiche geniali, un mese è volato e siamo di nuovo qui a proporvi tre libri che possono essere utili a superare quegli ostacoli che si presentano sulla strada di aspiranti scrittori e scrittrici.

Per questo terzo appuntamento, abbiamo chiesto aiuto a un divoratore di libri: Gaetano Lamberti. Gaetano è nostro docente e bookstagrammer, dunque un esperto nel consigliare nuove letture.

E allora, cominciamo!

Il primo è “I terrestri” di Sayaka Murata.

Un libro che può essere utile a capire come si possa scrivere in modi meno diretti, ma forse più forti ed efficaci, di maltrattamenti legati al mondo dell’infanzia. Molto spesso scrivere indirettamente di un tema, lo carica di maggiori significati.

In questo romanzo, la scrittrice giapponese è riuscita molto bene a raccontare il dolore che la bambina protagonista, Natsuki, prova nei confronti dei maltrattamenti della sua famiglia attraverso un ottimo escamotage: la magia.

Per estraniarsi dalla sofferenza, la piccola immagina un mondo fantastico dove rifugiarsi e stare bene.

Murata riesce a calare perfettamente il lettore in un mondo incantato – che è quello dell’infanzia — riuscendo a raccontare una storia delicata, corredata di uno sfondo violento.

Natsuki è convinta di avere dei superpoteri e crede che il suo peluche Pyūt sia arrivato dallo spazio con la missione di salvare la terra perché questa sta subendo una grave crisi. Il pupazzo le ha donato una bacchetta magica e un portacipria che le permettono di fare delle magie e, di conseguenza, sopravvivere al mondo reale che le provoca dolore.

Il secondo è “Io venía pien d’angoscia a rimirarti” di Michele Mari.

Molti scrittori preferiscono scrivere i propri romanzi in prima persona così da creare più empatia con il lettore. Però a volte capita che il lettore alcuni aspetti, segreti, fatti del protagonista non li deve conoscere subito, perché magari è necessario e più forte ai fini drammaturgici che questi vengano svelati al termine della storia.

Pertanto, se non si vuole perdere la prima persona, un espediente interessante che può fare lo scrittore è quello di assegnare il punto di vista della narrazione a un personaggio che non è il protagonista ma che è molto vicino a lui.

Nel caso di questo libro, infatti, Mari decide di raccontare il mistero dell’amore così viscerale e appassionato di Leopardi per la Luna, da suo fratello minore Orazio Carlo, che tiene un diario nel quale riporta le parole e le stranezze del famoso poeta.

La fissazione di Giacomo e lo studio matto e disperato su questi volumi sono legati a un segreto. Ecco perché lo scrittore cede la parola a chi vede e riesce a descrivere il protagonista da fuori, creando così suspense e giocare con il colpo di scena finale.

Far raccontare un personaggio da un punto di vista esterno, ma vicino a lui, permette di nascondere lati e aspetti che lo scrittore vorrebbe tenere nascosti, ma anche di costruire un’aura misteriosa intorno al proprio protagonista e renderlo più memorabile.

Infine, chiudiamo con “La signora trasformata in volpe” di David Garnett

In questo libro, da un giorno all’altro, la protagonista Silvia si trasforma in volpe, davanti agli occhi del marito. Nonostante questa trasformazione, lui continuerà ad amarla fino alla fine, anche se lei con il tempo finirà per dimenticare la sua natura umana, e a inselvatichirsi.

Il marito farà di tutto per assecondare i nuovi bisogni della moglie, anche quelli più impensabili come quello di accoppiarsi con un’altra volpe e avere dei cuccioli. Un amore che supera qualsiasi ostacolo pur di preservare la vera natura di chi si è scelto di avere accanto.

In questo romanzo l’espediente magico non viene usato per spostare la narrazione in un altro mondo e alleviare le sofferenze della protagonista, qui la magia è usata per raccontare la forza dell’amore presa da un punto di vista totalmente inaspettato e originale.

Un modo diverso per raccontare l’amore, il sentimento più presente all’interno delle storie.

Prima di lasciarvi ricapitoliamo brevemente i consigli di Paolo e Andrea dello scorso mese:

“Una questione privata” di Beppe Fenoglio, per chi vuole raccontare un evento storico o eventi realmente accaduti senza rischiare di finire a scrivere un libro storico e magari un po’ piatto; È più facile scrivere bene che scrivere male. “Corso di sopravvivenza!” di Massimo Birattari, un manuale per chi ha necessità di comprendere come scrivere in maniera più fluida ed evitare luoghi comuni; “Anna Karenina” di Lev Tolstoj, per capire come si possono gestire più linee narrative contemporaneamente.

Per questa volta è davvero tutto. Diteci cosa ne pensate di questi consigli e se vi sono stati utili. Voi avete qualcosa da consigliare a noi?

Al prossimo mese,

gli amici geniali 🧞‍♂️

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Gaetano Lamberti

Gaetano Lamberti è autore del romanzo Le janare (Il seme bianco, 2019) e di vari racconti. Gestisce il blog mistertannus.com e la sua pagina Instagram è seguita da oltre 13mila persone. Il Sole 24Ore lo ha inserito tra i dieci blogger più influenti di Italia. Ha all'attivo il gruppo di lettura #NaturaLibri, volto a sensibilizzare i lettori al rispetto della Natura. Dice della scrittura: "Rappresenta per me la possibilità di dar vita agli infiniti mondi che ho dentro, che ribollono e sentono la necessità di fuoriuscire. Scrivo per liberarmene e per trovare loro una dimensione".

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