La memoria

La memoria serve per ritornare a casa e per vedere i morti in movimento.

Claudia Colaneri conduce laboratori di scrittura collettiva per disabili adulti con ritardo mentale. La sfida consiste nel trattare temi “alti”. Ecco quello che può succedere in un normale incontro:

La memoria serve per ritornare a casa e per vedere i morti in movimento.

Serve per ricordare cosa sono le cose e a che servono.

Le più importanti da ricordare sono le parole.

Se non ti ricordi come si chiamano le cose, le vedi soltanto, senza conoscerle; come le persone.

La memoria raccoglie fotografie dentro la testa; poi ci attacca le parole e le trasforma in ricordi.

La memoria illumina i ricordi e noi li vediamo attraverso le tempie, che sono come due obiettivi che si concentrano sulle immagini che ci piacciono o non ci piacciono. Quelle che non ci danno emozioni, restano al buio.

I ricordi brutti hanno colori densi e pesanti, che colano dentro come catrame e appesantiscono il corpo.

La memoria è talmente piena di cose, che allarga la mente.

I ricordi vanno tenuti in ordine, sennò ti si impiccia la testa.

Se dobbiamo ricordarci come siamo diventati grandi o gli ingredienti della lasagna, l’ordine è cronologico; se pensiamo a quante fidanzate abbiamo avuto, allora l’ordine è alfabetico; se invece dobbiamo contare quante scemenze abbiamo fatto nella vita, l’ordine è sparso.

Alcune persone, alla fine della frase, non ricordano da dove avevano iniziato: come i politici che concludono con una cosa di destra, essendo partiti da sinistra.

La memoria, a scuola, serve per imparare e, per strada, ti insegna a dove mettere i piedi.

La memoria della musica serve per far battere il cuore.

Un amore si ricorda con le immagini che sono nella testa e con le musiche che sono nel cuore.

La difficoltà a ricordare non è colpa della memoria, ma delle sensazioni. Quando non riusciamo più a vedere quello che ci succede come sensazionale, lo dimentichiamo.

Solo i morti devono aver paura di essere dimenticati; i vivi, invece, posso anche essere dimenticati, ma non smettono di esistere e quando te ritrovano te ne danno tante, che non te le scordi più.

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