La fine dell’anno

Tutte le cose finiscono, ma nessuna merita di finire male.

Claudia Colaneri conduce laboratori di scrittura collettiva per disabili adulti con ritardo mentale. La sfida consiste nel trattare temi “alti”. Ecco quello che può succedere in un normale incontro:

Il 2020 è stato un anno brutto: dopo l’Epifania, stavamo tanto tranquilli, c’era pure Sanremo e, invece, è arrivata la pandemia che tutte le feste s’è portata via; e con lei, s’è presentato pure un virus che non ce lo saremmo mai sognato e, invece, ci ha messo tutti a letto.
È stato un anno brutto, però dispiace che finisca così; perché tutte le cose brutte, dovrebbero finire bene. Anche se è stato un anno brutto, non bisogna rimanere lì ad aspettare che passi, perché finché una cosa non è finita, si fa sempre in tempo a farla finire bene. Basta impegnarsi.
Non serve molto: basterebbe anche solo fare l’albero, per dimostrare a quest’anno che non ce l’abbiamo con lui, che ce la può ancora fare a finire bene, come tutti gli altri anni. Perché lui non è peggio degli altri, ha solo più bisogno di aiuto.
Tutte le cose finiscono, ma nessuna merita di finire male.
Questo virus è come un incubo: non si sa come è arrivato e chi te l’ha mandato; te mette paura e te fa sveglia’ tutto sudato. Però quando sei spaventato perché hai avuto un incubo, significa che ti sei svegliato troppo presto e se provi a riaddormentarti un altro pochetto, potresti vedere come va a finire. Sicuramente finisce bene, fidate! Anche se hai un incubo non devi smettere di sognare.
Ecco perché quest’anno dobbiamo fare un albero ancora più bello di quello dell’anno scorso.

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