Altra questione utile da affrontare: se state raccontando voi stessi non vi dimenticate che in questo modo voi interpretate due ruoli contemporaneamente: quello del narratore e quella del vostro personaggio. Cioè ricordatevi che se vi autorappresentate dovete considerare la costruzione del vostro personaggio esattamente come avete fatto con gli altri personaggi, con la stessa obiettività. Evitate di farvi “migliori” (più colti, più sensibili, più spiritosi, arguti, più seducenti ecc.) di quello che siete perché il lettore non è un cretino e se ne avvede. E dosate anche l’autoironia che può diventare altrettanto stucchevole. Raccontare se stessi è una delle cose più difficile che esista. e si rischia sempre qualcosa di se stessi. Non si esce mai indenni dall’autorappresentazione!

“Bellissima” di Yasmin Incretolli (Pidgin)
In questa storia si narra un’umanità dolente, viva e vitale, malata e indurita, crudele, che ha abbandonato la Speranza in una casa disfatta, la caduta di Icaro con le ali che luccicano al sole, prima dello schianto.