“Da Mark Caltagirone a Marco Carta in prigione”: è questa la battuta che dall’altro ieri rimbalza sul web, da Twitter a Facebook e nelle storie Instragram, seguita da un fioccare di meme che hanno preso il posto di quelli sulla vicenda Prati-Caltagirone. A scatenate la fantasia della rete è stata la notizia dell’arresto del cantante, con l’accusa di furto aggravato.
Il fermo è avvenuto il giorno 31 Maggio alla Rinascente di Milano, a causa del tentato furto di sei magliette (marca Neil Barrett, del valore di 1200 euro) operato dal cantante con la complicità di un’amica di cinquantatré anni.
Il giudice non ha convalidato l’arresto, ma Carta resta imputato e dovrà chiarire la sua posizione in un’udienza fissata per il 20 Settembre.
Il cantante si dichiara innocente, estraneo ai fatti, dice che lui non ruba, che le magliette e il cacciavite (usato per togliere le placche anti taccheggio) erano nella borsa della donna, ma pare che i filmati delle telecamere e le testimonianze di un commesso e di un addetto alla sicurezza raccontino un’altra storia.
Carta si dichiara scosso, si difende goffamente a colpi di proverbi, da “male non fare, paura non avere” a “chi fa la spia non è figlio di Maria”.
E Carta lo è, un figlio di Maria. Maria De Filippi.
Nel 2008 è stato lui, il ragazzino sardo orfano di mamma, dalle orecchie a sventola e la voce roca, il vincitore del talent “Amici”, mondo ovattato e trampolino di lancio verso l’ignoto, fabbrica di sogni spesso infranti, fatta eccezioni per pochi, pochissimi, anzi pochissime: le api operaie Alessandra Amoroso e Emma Marrone sono forse le uniche due figlie dell’ape regina De Filippi ad “avercela fatta”, ospiti gradite dell’alveare Mediaset, a differenza del piccolo fuco sardo e di tanti altri come lui.
Marco Carta si è tenuto a galla per un po’, ha vinto il Festival di Sanremo nel 2009, negli anni ha continuato a fare musica con successi altalenanti e quasi sempre scarsi, che lo hanno portato ad annaspare, a cercare altri appigli, come la trasmissione Tale e Quale Show (che ha vinto, nel 2017). Ottobre 2018 vede il suo outing ufficiale a Domenica Live, nel salotto di un’altra Ape regina, Barbara D’Urso. Carta dichiara la propria omosessualità pochi giorni prima dell’uscita del suo allora nuovo singolo, che racconta del primo bacio “senza respiro” dato a un ragazzo.
L’uscita del nuovo album del cantante è prevista per il prossimo 21 Giugno, ma l’attenzione mediatica attorno a Carta è ora(mai) focalizzata sulla storia del furto, che le malelingue inasprite dal finto matrimonio Prati-Caltagirone classificano come un disperato tentativo di far parlare di sé, in qualunque modo, allo scopo di ottenere altri inviti nei salotti televisivi. Io ci vedo un ragazzo alla deriva, in balia di correnti favorevoli e subito dopo avverse, che forse nuota a fianco di gente sbagliata, dominato dall’insicurezza costante del “non farcela”, forse ossessionato dal dover fare la cosa giusta, indossare la maglietta giusta, quella che costa di più e che se te la puoi permettere vuol dire che esisti nel mondo di quelli che contano, o forse solo un ragazzo in cerca di un’emozione momentanea per scacciare la paura più grande, la paura di non essere visto, la paura di affondare, la paura di essere dimenticato.