SCRITTORE: Tarologa delle mie brame, dimmi: quale storia susciterai dalle carte per dare un senso alle nostre vite grame?
TAROLOGA: Parla per te, la mia vita è tutt’altro che grama.
SCRITTORE: Non prendermi alla lettera, dai. Usavo il plurale come forma retorica.
TAROLOGA: La solita visione pessimistica del mondo.
SCRITTORE: La gente è arrivata a un tale livello di nevrosi che basta un niente per far scoppiare un casino.
Hai visto il caso di quel ragazzo… come si chiama… quello che ha forzato il posto di blocco dei carabinieri ed è morto durante l’inseguimento.
TAROLOGA: Ramy. Si chiamava Ramy.
SCRITTORE: Lui e l’amico hanno commesso un reato, d’accordo. Però ho l’impressione che gli effetti diventino sempre più sproporzionati rispetto alle cause.
TAROLOGA: Sul principio di causa ed effetto avrei parecchio da opinare.
SCRITTORE: Hai ragione, è meglio non divagare.
TAROLOGA: (Sotto l’occhio vigile della videocamera del cellulare, procede alla cerimonia dell’estrazione).
SCRITTORE: Cos’hai? Sei impallidita?
TAROLOGA: Non ci posso credere…
SCRITTORE: Sono così brutte ‘ste carte? Non sembrerebbe, a parte quel Carro rovesciato in fondo.
TAROLOGA: Hai appena evocato l’episodio di Ramy e delle forze dell’ordine, io tiro fuori le carte e… esce la Forza che guarda la Ruota… Se ci fai caso la Ruota è bloccata.
SCRITTORE: E allora?
TAROLOGA: La forzatura del posto di blocco!
SCRITTORE: Cacchio, hai ragione.
TAROLOGA: Un caso lampante di sincronicità. Te ne avevo parlato?
SCRITTORE: Forse sì.
TAROLOGA: È un fenomeno di contemporaneità di due eventi, uno sul piano fisico e l’altro sul piano inconscio ed emotivo, tra i quali non sussiste alcun rapporto di causa-effetto. Esempio, penso da una settimana a un amico che non vedo da anni e improvvisamente lo incontro per strada.
SCRITTORE: Oppure io che parlo di un ragazzo che forza un posto di blocco e le carte me lo ripropongono un minuto dopo.
TAROLOGA: Il blocco di cui parlano è un altro, è quello che noi stessi ci poniamo, al limite autosabotandoci, come indica il Carro rovesciato, perché abbiamo timore del successo e della felicità.
SCRITTORE: Il Carro è sia rovesciato che con lo sguardo sospeso nel vuoto.
TAROLOGA: Difatti dobbiamo chiudere il tiraggio mettendo almeno due carte. (Senza attendere una mia reazione completa lo schema con le carte mancanti)
TAROLOGA: Le nuove carte dicono che nel momento in cui riconoscerai qual è la tua vocazione e finalmente ti concederai ciò che più desideri, l’universo cospirerà perché ciò avvenga. A patto che tu abbatta i muri che hai dentro.
SCRITTORE: Mi è venuta la storia!
TAROLOGA: Genere?
SCRITTORE: Distopico.
TAROLOGA: Ah!
SCRITTORE: Lei fa la giornalista per vocazione ma fatica a emergere in un ambiente maschilista e refrattario alle novità. Un giorno viene contattata da un conoscente che le racconta che alcuni giorni prima, mentre portava a spasso il cane per strada, ha assistito all’inseguimento da parte delle forze dell’ordine di un ragazzo in motorino che, dopo essere stato speronato, è caduto ed è morto. Il fatto è noto a Lei, visto che da settimane è salito alla ribalta delle cronache. L’amico le rivela che è riuscito a filmare il momento cruciale dell’inseguimento, ma le forze dell’ordine l’hanno obbligato a cancellare il video. Stimolata da quel racconto, Lei decide di indagare per conto suo. A poco a poco si delinea un quadro della situazione del tutto diverso da quello spacciato dai media: che non solo la macchina della polizia ha speronato il motorino, ma che il ragazzo si era fermato al posto di blocco e poi era stato costretto a fuggire per le minacce a sfondo razzista a cui l’avevano sottoposto i gendarmi a causa delle sue origini extracomunitarie. Lei decide di far emergere la verità ma si scontra con le resistenze del suo redattore, a sua volta complice del regime autoritario in quel momento al governo…
TAROLOGA: Scusa se t’interrompo… ma non avevi parlato di romanzo distopico?
SCRITTORE: Embe’?
TAROLOGA: Stai dipingendo un quadro abbastanza fedele della realtà.
SCRITTORE: Beh, il genere distopico non necessariamente appartiene alla fantascienza. Deriva dal greco, vuol dire “luogo brutto”. Non so che ne pensi, ma il posto in cui viviamo non mi pare che sprizzi scintille di bellezza.
TAROLOGA: Anche stavolta sei riuscito a buttarmi giù.
SCRITTORE: La narrativa ha il dovere di denunciare le nefandezze di chi è più forte e arrogante. È come Davide contro Golia.
TAROLOGA: Non so, mi sento come… bloccata.
SCRITTORE: Poi passa, non preoccuparti. Ti lascio a disposizione una settimana per forzare il blocco.