SCRITTORE: Tarologa delle mie brame, dimmi: qual è la storia più bella del reame?
TAROLOGA: Hai poco da scherzare. Vieni da me solo quando hai bisogno.
SCRITTORE: Mica lo faccio per me! Le dritte che mi dai, cioè… che mi danno le tue carte… io le metto a
disposizione del pubblico dei lettori. Ognuno poi è libero di riciclarle come vuole per scrivere la propria
storia. Consideralo un atto di altruismo.
TAROLOGA: Sì, sì. Voi scrittori avete il vizio di intortare le situazioni. Sembrate angioletti, ma sotto sotto…
SCRITTORE: Bando alle ciance, cosa dicono i Tarocchi questa settimana?
TAROLOGA (estrae le carte fra sbuffi e sospiri).
TAROLOGA: Sono uscite tre carte secche: Matto, Bateleur ed Eremita.
SCRITTORE: Una trama succinta e allo stesso tempo compatta.
TAROLOGA: Le carte parlano di strade che facciano battere il cuore, dare vita a nuovi progetti, sentire l’esigenza di rimettersi in gioco. A proporcelo è il Matto, che ci indica la direzione da tenere con passo saldo e sempre fedeli a noi stessi.
SCRITTORE: E quella bestia che artiglia una gamba al Matto?
TAROLOGA: È un cane, simbolo di fedeltà.
SCRITTORE: Quindi un protagonista maschio che intraprende un viaggio, fisico o mentale, rimanendo sempre fedele ai suoi principi. Il tipico eroe senza macchia delle storie, che ne so… un Ulisse o un Luke
Skywalker.
TAROLOGA: Qualunque sia la strada che ci fa battere il cuore è importante essere onesti con noi stessi e valutare i mezzi a disposizione, capire se siamo veramente pronti a fare il passo, come impone il Bateleur, o dobbiamo acquisire maggiore esperienza, come suggerisce l’Eremita.
SCRITTORE: Il Bateleur e l’Eremita allora, se non ho capito male, rendono concreto quello che nel Matto è ancora un’intenzione.
TAROLOGA: Qualcosa del genere.
SCRITTORE: Potrebbe essere, il Bateleur, un personaggio della storia che, imbattendosi nel protagonista, lo aiuti a realizzare il progetto che altrimenti rimarrebbe su un piano aleatorio?
TAROLOGA: Il Bateleur esercita quella funzione nei confronti del Matto.
SCRITTORE: Tipo quelle storie di sport in cui un giovane talento rischia di rimanere inespresso ma poi
incontra la persona giusta, un allenatore o coach, che lo valorizza attraverso la dura legge del lavoro. Cioè, gli fa sia da mentore che da antagonista.
TAROLOGA: Un po’ forzato, ma ci sta. D’altronde, una delle parole-chiave del Bateleur è proprio il lavoro. Mentre l’Eremita, come testimonia il suo aspetto vissuto, è simbolo di esperienza.
SCRITTORE: Il bastone che impugna è ridotto male.
TAROLOGA: È incurvato per l’usura del tempo. Se ci fai caso, nei risvolti del mantello dell’Eremita è cucito un libro. Un libro compiuto, non in fase di stesura.
SCRITTORE: Intendi pubblicato?
TAROLOGA: Non metterla subito sul commerciale.
SCRITTORE: No, è che sto pensando alla mia storia. Il protagonista è un giovane atleta con un talento eccezionale ma con poca voglia di lavorare. Tipo Balotelli o Cassano. Finché il cronista di un giornale sportivo non viene a sapere della sua esistenza, lo va a trovare e da quel momento decide di scommettere su di lui: fa in modo che il ragazzo si metta sotto per dare un senso alla sua vita e ottenere il riconoscimento degli altri. Alla fine il ragazzo diventerà un campione e lui, il cronista, scriverà un libro-reportage che gli farà vincere il Premio Pulitzer.
TAROLOGA: Certo che ce n’hai di fantasia.
SCRITTORE: Mica io. Sono i Tarocchi che mi hanno ispirato.
TAROLOGA: Mi posso ritenere congedata?
SCRITTORE: Sì, ma congedo limitato. Fra una settimana torno a bussare.