“Non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione”, scriveva Oscar Wilde. Lo stesso
vale per l’incipit di un romanzo o di un racconto perché lì c’è tutto ciò che conta, che serve, a cominciare dal finale. Un incipit che funziona può fare davvero la fortuna di una storia. È dall’incipit, infatti, che un editor decide di cestinare un manoscritto o un lettore di scegliere un romanzo oppure no. È quello che è successo a me quando su una bancarella di libri usati mi sono imbattuta ne La madre che mi manca, di Joyce Carol Oates. Già la quarta di copertina, che parlava di Nikki a cui viene uccisa la madre, mi aveva incuriosita. Poi ho aperto il libro e ho capito che senza quell’incipit non sarei andata più in là di una manciata di righe appena e che quell’incipit era una grande lezione di scrittura:
“Questa è la storia di come ho vissuto la morte di mia madre. Un giorno, in un modo tutto tuo, sarà anche la tua storia”.
Buona Lettura!