Scrivere con i sensi: Il Profumo, Patrick Süskind

Grenouille sembra costruirsi ed "essere" solo in funzione di ciò che il suo olfatto traghetta dal mondo circostante fin dentro di lui

Il romanzo che ho scelto è Il Profumo di Patrick Süskind, ed è ambientato nella Parigi del 1700. Il protagonista, Jean-Baptiste Grenouille, viene rifiutato dalla madre subito dopo la nascita, lei lo abbandona su un mucchio di interiora di pesci putrefatti coperto da uno sciame di mosche. 

Il bambino, grazie al suo gridare, viene salvato e affidato a svariate balie, ma nessuna riesce a tenerlo con sé più di un certo tempo. 

L’ultima lo rifiuta con la motivazione che lui non è come gli altri bimbi: non ha odore, per cui essa ritiene che sia posseduto dal demonio.

Per adattamento al rifiuto, il protagonista sopravvive sviluppando in modo ipertrofico un’unica modalità sensoriale: l’olfatto. A questo senso così sviluppato sono legate la sua vitalità e la sua forza.

Ecco un pezzo esplicativo di come il senso dell’olfatto riempia il vuoto dell’io del protagonista:

“Non vedeva nulla, non sentiva e non provava nulla. Si limitava soltanto ad annusare il profumo del legno che saliva attorno a lui e stagnava sotto il tetto come una cappa. Bevve questo profumo, vi annegò dentro, se ne impregnò fino all’ultimo e al più interno dei pori, divenne legno lui stesso, giacque sulla catasta come un pupazzo di legno, come un Pinocchio, come morto, finché dopo un lungo tempo, forse non prima di mezz’ora, pronunciò a fatica la parola “legno”. Come se si fosse riempito di legno fin sopra le orecchie, come se il legno gli arrivasse già fino al collo, come se avesse il ventre, la gola, il naso traboccanti di legno, così vomitò fuori la parola. E questa lo riportò in sé, lo salvò poco prima che la presenza schiacciante del legno potesse soffocarlo. (…)” 

Sentite come il personaggio di Grenouille sembra costruirsi ed “essere” solo in funzione di ciò che il suo olfatto traghetta dal mondo circostante fin dentro di lui?

E voi, avete un senso che vi aiuta a sentirvi vivi?

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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