Tre cose non bastano. Ce ne vogliono molte, molte di più!
Cominciamo dalle tre fondamentali, più una bonus da fare o di cui tenere conto quando si scrive un dialogo.
Uno: bisogna ricordare che ogni personaggio ha la sua voce e quindi le frasi, le battute dette da questo non devono essere identiche a quelle di tutti gli altri.
Due: i personaggi non si devono dire cose che già conoscono solo per farle sapere a noi, per esempio: “Come sai, io faccio il poliziotto”, “Come sai, ieri è morta mamma”. Sono esempi surreali, paradossali, però attenzione: qualche volta si scrive davvero così, cioè i personaggi si dicono delle cose che già sanno perché l’autore vuole farle conoscere al lettore, e diventano dei dialoghi innaturali.
Tre: ricordare che, quando parliamo, lo facciamo sempre per ottenere qualcosa, per sapere qualcosa, oppure per far conoscere qualcosa a qualcuno o, al contrario, per nascondere qualcosa.
Quattro: cosa importantissima, bisogna rileggere i propri dialoghi ad alta voce per capire se funzionano oppure no. Se un dialogo che si è scritto non riesce a leggerlo nemmeno chi lo ha scritto, o sembra innaturale, allora vuol dire semplicemente che non funziona.
Bisogna riscriverlo!