Il blocco dello scrittore esiste.
Quasi tutti gli scrittori hanno sperimentato quel momento nella vita in cui non sono più riusciti ad andare avanti con la loro opera. E non solo con un lungo romanzo, ma anche con un racconto.
Cosa vuol dire, in fondo, bloccarsi? Vuol dire mettersi lì, di fronte al foglio bianco, senza avere idee. E possono essere tanti i motivi per cui non si riesce più a scrivere.
Si potrebbe essere depressi, per esempio, e cioè c’è qualcosa che non va dentro di noi.
Potrebbe essere sbagliato l’ambiente: troppo caldo, troppo freddo, troppo rumore fuori, troppi bambini intorno.
Potrebbe essere sbagliata la storia che si sta scrivendo, del tipo: “Ma io veramente devo scrivere questa storia, in cui non capisco cosa sta succedendo?”. Si potrebbe non aver trovato la voce del protagonista.
E poi ci sono questioni anche più profonde.
Ci sono scrittori che hanno lasciato incompleto il loro testo per mesi, per tantissimo tempo, e magari, prima di finirlo, hanno fatto delle sedute psicoanalitiche, cioè hanno scoperto qualcosa che non andava dentro di loro, nella loro vita. Ecco, in questo caso, quando tutto il tempo è passato, poi hanno avuto bisogno anche di un’ulteriore spinta per ricominciare a scrivere; perché in fondo, anche se ci sembra così naturale, scrivere una storia è comunque faticoso e ci impegna tantissimo, soprattutto a livello mentale.