Evil’s Land

In un villaggio chiamato Evil’s Land vivono tutti i personaggi cattivi delle favole, dei film e dei romanzi.

C’era una volta, tanto tanto tempo fa, un villaggio dove vivevano tutti gli esseri più immondi mai concepiti dalla mente umana. Un concentrato del male puro che qualcuno ebbe il coraggio di chiamare Evil’s Land. E chi altri avrebbe potuto essere al comando di Evil’s Land, se non Regina la matrigna di Biancaneve?

“Finalmente il mio piano per distruggere il mondo sta per realizzarsi.”

“Scusa capo ma… Se distruggi il mondo moriremo anche noi?”

“Non seccarmi con i dettagli! Non capisci la grandezza del mio cervello?” Il ghigno che riempì la piccola stanza sotterranea fece rabbrividire Penguin fin dentro le ossa.

“Avanti!” Joker chiuse di scatto la ventiquattrore e trascinò via il suo subalterno tirandolo per un’ala. “Muoviamoci prima che sia troppo tardi.”

“Ragazzi quindi non devo contarvi per cena?” Regina si piazzò davanti ai due con le mani sui fianchi.

“Mia cara, non vedi che siamo di fretta?” Joker le sorrise complice, chissà poi se sorrise davvero. “Vorrà dire che conserverò una fetta di torta di mele per voi.” Regina già pregustava il momento.

“Io odio le mele. Mangio solo pesce.” Penguin viveva in un mondo tutto suo ma persino lui aveva capito che era meglio non accettare mele dalla Regina cattiva.

Joker le diede una pacca sul sedere. “A dopo dolcezza.” Scappò via correndo su per le scale con il suo compare al seguito.

“Ciao Jok.” Regina mise in conto anche quell’affronto mentre li salutava. “A dopo amore.” Squittì agitando la mano.

“Reginaaaa! Tesoroooo… Dove sei?”

Regina alzò gli occhi per aria e tornò di sopra. “Crudelia, tesoroooo. Che piacere vederti.” Le due donne si salutarono baciandosi a distanza di sicurezza. “Che fai da queste parti?”

“Uff biscottino mio, sono davvero distrutta. L’allevamento di cuccioli mi fa dannare.” La donna si tolse la pelliccia e la lanciò su una sedia.

“Immagino.” Regina rifletteva se offrirle una fetta di torta alle mele o assaporare il meraviglioso gusto di spaccarle in testa il vaso di fiori appassiti che ornava il tavolo.

“Tieni cara, prendi una fetta di torta, ti rimetterà in sesto vedrai. È la mia specialità.” A Regina piaceva troppo quel vaso.

“Grazie tesorino ma non posso proprio… Io ci tengo alla linea.” Crudelia si lasciò cadere su una sedia accanto alla pelliccia maculata.

“Oh ma certo! La tua è proprio una linea invidiabile, sarai sempre tu la più magra.” Regina adorava dispensare maledizioni mascherate da complimenti.

“Cara sono qui per una questione molto importante.” Crudelia, in tutta la sua teatralità, assunse un’espressione cupa e autorevole mentre Regina le si sedeva di fronte.

“È accaduto un fatto gravissimo.” Crudelia impallidì.

“Sono tutta orecchi.” Regina si era fatta più attenta, la curiosità la stava divorando.

“Nel nostro paese è stata fatta…” Crudelia deglutì come per trovare la forza di dire l’indicibile “… una buona azione!”

“Cosaaaa?” Regina si alzò di scatto facendo rovesciare indietro la sedia. “Chi può aver osato tanto?” Le urla della donna fecero tremare il lampadario di cristallo sopra le loro teste.

“È stato Pennywise, il clown danzante.” Crudelia affondò le mani nei capelli arruffati.

“Follia!” Regina prese a camminare nervosa intorno al tavolo. “Non ci si può proprio fidare di nessuno.”

“Reginaaaa, Reginaaaa!” Le due donne si svoltarono verso l’ingresso.

“Amore non ci crederai, è successa una tragediaaaa.” Joker arrivò in salotto trafelato, poggiò le mani sulle ginocchia per cercare di riprendere fiato. “Non immagineresti mai…”

Penguin arrivò oscillando poco dopo. “Siamo nei guai mia signora e padrona.”

Joker, ancora con il fiatone, si mise a sedere. “Eravamo pronti per l’assalto alla banca, stavamo per agire quando… quando…” Joker scosse la testa amareggiato.

“Quello che il capo vuole dire è che…” Pareva che nessuno, nemmeno Penguin, avesse il coraggio di dirlo ad alta voce.

“So già tutto razza di idioti e rammolliti.” Regina era fuori di sé. “È stata fatta una buona azione per Diana!”

A quella affermazione tutti i presenti curvarono la bocca disgustati e, che ci si creda o no, ci riuscì anche Joker.

“Forza, non possiamo restarcene qui con le mani in mano.” Regina non avrebbe mai lasciato un simile affronto impunito. “Scendiamo in paese e affrontiamo quel maledetto clown!”

I quattro uscirono subito di casa e si diressero verso la piazza del paese. Una folla di abitanti si stava riversando nelle strade, a quanto pare la notizia si era diffusa subito.

Una mano verde e pelosa afferrò il braccio di Regina. “Mia signora cosa faremo ora?”

“Grinch non mi scocciare ora, devo risolvere la questione.” La donna proseguì per la sua strada e parecchi degli abitanti del paese si accodarono.

Dopo che il gruppetto giunse nella piazza principale, nonché l’unica, di Evil’s Land, Regina si mise a strillare a gran voce: “Pennywise, sudicio verme, dove sei? Fatti vedere se ne hai coraggio.”

“Tagliategli la testa!” Sentenziò la regina di cuori.

“L’uomo nero non è morto, ha gli artigli come un corvo, fa paura la sua voce prendi subito la croce…”

“Freddy e basta con queste stupide canzoncine!” Regina stava per avere una crisi di nervi.

“Suvvia signori un po’ di contegno.” Il conte Dracula era sempre molto attento alle regole del bon ton. “Manteniamo la calma e ascoltiamo la versione dell’imputato.”

“Ma se si nasconde quell’infame di un clown come possiamo fare?” Ruggì il lupo cattivo.

La piccola folla di abitanti si fomentava sempre più finché il vociare si trasformò presto in un baccano insopportabile.

“Bando alle ciance.” Gracchiò Genoveffa. “Staniamolo!”

Anastasia diede man forte alla sorella. “Sì, sì andiamo a caccia del clown.”

Mentre la folla urlava, il cielo si riempì di palloncini colorati e qualcuno gridò: “Guardate!” Si ritrovarono tutti con il naso in sù.

“Amici volete un palloncino? Galleggiano sapete.” Il ghigno di Pennywise zittì quel fracasso infernale.

“Finalmente!” Regina lo fulminò con lo sguardo. “Esigo una spiegazione dannato pagliaccio.”

“Al tuo servizio mia signora.” Il clown fece un inchino talmente profondo che si toccò le ginocchia col pancione.

“Si può sapere che cosa ti passa per la testa?” Regina era fuori di sé. “Avanti, confessa se hai coraggio. Hai fatto sì o no una buona azione?”

Pennywise si grattò la testa scompigliando ancora di più i capelli rosso fuoco. “Ebbene sì mia signora. Ho commesso tale colpa.”

Tutti i presenti esclamarono in coro un oh di ribrezzo misto a compassione.

“Dimmi subito cosa diavolo hai fatto?” Le urla di Regina sfioravano l’ultrasuono.

“Ho risparmiato il piccolo Georgie, era così carino con quel suo impermeabile giallo. L’ho portato alle bancarelle del villaggio gli ho comprato lo zucchero filato e quando abbiamo incontrato una povera mendicante il piccolo Georgie mi ha convinto a farle l’elemosina.” Il sinistro clown tirò fuori una rosa dal suo panciotto giallo; versi nauseati di disgusto puro provenivano da tutta la folla radunata intorno al fatto del giorno.

Pennywise si inginocchiò e porse la rosa a Regina. “Regina del mio cuore, ho preso questa per te.” Il clown arrossì sotto il cerone bianco.

Regina sgranò gli occhi e con lei anche tutti i malvagi presenti.

“Cosa… Ma io dico… Sei forse impazzito?”

“In realtà la buona azione è solo l’ultimo anello di una lunga catena… è da tempo che volevo dirtelo, Regina… mi sono innamorato di te! Ti prego, mia signora, donami il tuo cuore.”

Un lieve rossore comparve sulle guance della donna mentre il suo spasimante le offriva in dono la rosa rossa e tutto il suo amore.

“Ehi saltimbanco da strapazzo ma sei fuori?” Joker si fece largo tra la folla con il suo subalterno dondolante alle calcagna. “Lei sta con me!”

“Chi sta con chi?” Regina era indignata. “Fare la sguattera in quella stamberga che definisci covo, cucinare per te e per il pennuto non significa certo stare insieme. Io faccio la mia vita bello.”

“Ah è così?” Joker non credeva alle sue orecchie. “Te la fai col pagliaccio vero? Volgare sgualdrina!”

Joker si lanciò verso la sua, a questo punto, ex fidanzata ma venne bloccato a mezz’aria.

“Caro, forse hai dimenticato con chi hai a che fare?” A Regina bastò sollevare la mano destra e chiuderla come se stritolasse qualcosa che Joker crollò a terra tenendosi il petto agonizzante.

Penguin urlò disperato. “Nooo… Nooo…” Cadde in ginocchio al capezzale del suo ormai compianto capo.

“Jok, tesoro, nessuno può osare insultarmi… E di certo io non sono volgare.” Regina sorrise maliziosa e si rivolse alla folla. “Mi auguro sia chiaro per tutti.”

I presenti indietreggiarono e si affrettarono a inchinarsi alla regina incontrastata del male. “Ottimo direi.” Sembrava soddisfatta. “E ora pensiamo a te.”

Pennywise perse gran parte della sua sicurezza quando Regina si voltò verso di lui. “Tu, mucchio di sostanze vomitose, a noi due!” La donna si avvicinava sempre di più puntando il dito contro il naso rosso del clown.

Tutti gli abitanti di Evil’s Land rimasero a testa bassa per evitare di attirare le ire di Regina.

“Noooo, il mio povero capooo… come farò senza il mio adorato Joker… che disperazioneeee!” Penguin piangeva a dirotto, Regina lo freddò con un’occhiata.

“Ah sì stupido pennuto, stai soffrendo?” A uno schioccare di dita di Regina, Penguin stramazzò a terra riverso sul corpo senza vita di Joker. “Ora hai smesso di soffrire. E che non si dica di me che non sono magnanima. Adesso pensiamo a te…”

Regina e Pennywise erano faccia a faccia. “Dovrei strapparti il cuore per quello che hai fatto, razza di buffone!” Regina si avvicinò ancora un po’. “Ma ho deciso di risparmiarti, ho ucciso abbastanza per oggi.” La donna gli strappò via di mano la rosa. “Ma attento a come ti muovi, la prossima volta non sarai così fortunato.”

Regina si volse verso la folla.

“Sono stanca, avanti gente tornate pure alle vostre nefandezze, non c’è più niente da vedere qui… Sciò… Sciò…”

Tutti si dileguarono in un baleno.

Regina affondò il naso nel velluto dei petali rossi dopodiché gettò a terra il fiore.

Si girò verso Pennywise e gli fece un occhietto. “Sai dove trovarmi…” Un bacio volò fino al clown. “… Ora finalmente vivo sola.”

Starring:

Regina (Biancaneve e i sette nani)

Pennywise (It, Stephen King)

Georgie Denbrough (It, Stephen King)

Joker (Batman)

Penguin(Batman)

Crudelia (La carica dei 101)

Special appearance:

Grinch (Dr. Seuss)

Regina di cuori (Alice nel paese delle meraviglie)

Freddy Krueger (Nightmare on Elm Street)

Dracula (Bram Stoker)

Lupo cattivo (Cappuccetto rosso)

Genoveffa, Anastasia (Cenerentola)

Condividi su Facebook

Giorgia Gabriele

Si avvicina alla danza nel 1992. Danzatrice poliedrica, dal 1996 diventa assistente coreografa e collaboratrice di Silvio Oddi. Vince premi su premi in giro per il mondo, insegna e rimane in costante aggiornamento. Dal 2014, all'amore per la danza affianca quello per la scrittura, si fa notare in diversi concorsi letterari e nel 2017 pubblica il suo primo libro, “Maestra, lo sai che…” (Amarganta) a cui seguono nel 2019 i volumi 2 e 3. Insegnante in Metodologia Caviardage® dal 2018.

Tag

Potrebbe piacerti anche...

Dentro la lampada

Zio Alberto

Cosetta incontra inaspettatamente un lontano parente che aveva conosciuto solo nei racconti dei suoi familiari.

Leggi Tutto
Apri la chat
Dubbi? Chatta con noi
Ciao! Scrivimi un messaggio per dirmi come posso aiutarti :)