Il Diluvio Universale

Noè era un bambino che pensava sempre a scappare di casa; perché già appena nato, la mamma lo aveva guardato e aveva detto: “No, eh!”

Claudia Colaneri conduce laboratori di scrittura collettiva per disabili adulti con ritardo mentale. La sfida consiste nel trattare temi “alti”. Ecco quello che può succedere in un normale incontro:

Noè era un bambino che pensava sempre a scappare di casa; perché già appena nato, la mamma lo aveva guardato e aveva detto: “No, eh!”

Da grande, Dio gli chiese di costruire una barca, ma lui non aveva tutti i pezzi e riuscì a mettere insieme solo un’arca.

Poi ci fece salire tutti gli animali, scelti uno con i testicoli e uno no; senza stare a guardare se erano sposati.

Aveva preso una giraffa e un giraffo, che ha i baffi lunghi lunghi.

Un coccodrillo e una coccodrilla, che si riconosce perché esce sempre con la borsa.

Un elefante e una elefanta, che beve con la cannuccia.

Una formica e un formicolo, che provoca prurito.

Una farfalla e un farfallino, che va a tutte le cerimonie.

Un pidocchio e una pidocchia: il pidocchio zompa in testa e la pidocchia su tutte le altre parti.

Quando furono tutti a bordo, Dio mandò il diluvio, sennò l’arca non camminava.

Piovve tanto che si chiamò diluvio universale, anche se a terra cadde solo la pioggia mondiale, perché quella dell’universo rimase sospesa a fluttuare per aria.

Col diluvio, tutti naufragarono, tranne il fratello di Noè, Mosè, che vedendo le acque, gli fece la riga in mezzo e passò, con tutto il resto della famiglia.

Alla fine del diluvio, gli animali dovevano riprodursi per ripopolare il mondo, allora l’arca si diresse verso l’isola di Pasqua dove si poteva ovulare in santa pace.

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