Il lavoro

L’Italia è una Repubblica sfondata sul lavoro.

Claudia Colaneri conduce laboratori di scrittura collettiva per disabili adulti con ritardo mentale. La sfida consiste nel trattare temi “alti”. Ecco quello che può succedere in un normale incontro:

L’Italia è una Repubblica sfondata sul lavoro.

Per essere impiegato devi lavorare almeno una volta al dì.

Quando lavori, il dì può essere in due modi: dì rigente o dì pendente.

I lavoratori sono di pendenti e im piegati, quindi in qualsiasi caso, si trovano in una situazione in bilico.

Gli operai, per esempio, sono dipendenti, cioè quando gli chiedi se hanno un lavoro, rispondono: “Dipende!”

Il datore di lavoro, per dare lavoro, deve prima averlo, ma soprattutto deve sapere dove andare a prenderlo.

Per esempio, il sindaco è il datore di lavoro del Comune e per lavoro sindaca, finché qualcuno gli dà retta e finché è in carica. Quando si scarica, continuano a salutarlo solo quelli che si ricordano che ha sindacato bene. Perché alla fine il sindacato sta sempre in mezzo.

Il lavoro si prende dalle cose che non riescono a farsi da sole. Quindi il sindaco vede la strada che non si fa da sola e chiama qualcuno che gli fa strada.

Tutti i lavori vengono pagati; anche il volontariato viene pagato in soddisfazione.

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