Claudia Colaneri conduce laboratori di scrittura collettiva per disabili adulti con ritardo mentale. La sfida consiste nel trattare temi “alti”. Spesso Claudia invita un professionista, uno scrittore, un amico a incontrare i suoi gruppi. Questa è la volta di Massimiliano Ferraris Di Celle. Ecco quello che è successo:
Il compleanno è fatto per festeggiare l’unica cosa certa: che siamo nati.
Per festeggiare il compleanno non devi essere cristiano, musulmano, pensionato o italoamericano; devi solo essere vivo.
Il compleanno è di tutti, anche di chi non lo festeggia, anche di quelli che non sanno in quale giorno sono nati.
L’unico che non aveva il compleanno era Dio. Lo desiderava talmente tanto, che si è fatto uomo e pure mettere in croce, ma almeno ha avuto il compleanno e ci può invitare tutti gli anni.
Con il compleanno i giovani festeggiano di essere cresciuti, i vecchi, di essere sopravvissuti. Tra i quaranta e i sessanta si festeggia solo il mantenimento.
Tra il giorno prima e il giorno del tuo compleanno, invecchi di un anno intero. Il giorno prima non potevi fare delle cose e il giorno dopo sì, come votare, guidare la macchina o andare in pensione.
Per fare un compleanno serve: il pan di Spagna, le candeline, lo spumante, gli invitati col regalo in mano e il Tantiauguri.
Il Tantiauguri è una canzone antica, forse scritta direttamente da Dio e rifatta successivamente dalla Carrà, ma non con lo stesso successo.
Il compleanno è un giorno speciale perché è il più felice dell’anno; anche per chi sta da solo è speciale, ma è il più triste.
Il regalo è importante, ma il vero ricordo è il biglietto firmato a mano.
Al compleanno succedono cose strane, per esempio quelli che ti dicono “cento di questi giorni” che non sai se te stanno a porta’ bene o male.
Poi ci sono quelli che ti fanno gli auguri il giorno dopo e tu gli devi dire “non importa”, ma intanto il regalo non te fanno più.
Quindi al vostro compleanno, magnateve la torta, scartate i regali e muti, fino all’anno prossimo.