Claudia Colaneri conduce laboratori di scrittura collettiva per disabili adulti con ritardo mentale. La sfida consiste nel trattare temi “alti”. Ecco quello che può succedere in un normale incontro:
Il senso della Vita
Il senso della vita è verticale, quello della morte è orizzontale.
Solo quando sei morto vedi veramente l’orizzonte. Quando sei vivo ti devi tenere in equilibrio.
L’orizzontale e il verticale si incontrano nella croce, dove c’è la morte e pure la vita, e viceversa.
Così come nelle parole crociate che orizzontale e verticale si incontrano per dare un senso alle domande.
Noi viviamo sempre in verticale, tranne quando dormiamo, nuotiamo e facciamo l’amore. In quei momenti galleggiamo tra la vita e la morte. Ma tra la vita verticale e la morte orizzontale c’ha più senso l’amore, perché è circolare.
In che Stato sei?
È una domanda che si riferisce al presente ma usa una parola al passato: “Stato”, quindi tu non sai se rispondere dicendo come stai adesso o come sei stato prima; alla fine dici semplicemente come te sei ridotto. Se quello che te lo chiede porta una divisa, non vuole sapere come stai dentro, ma te sta a chiede’ i documenti. Perché lo stato sta dentro di te, ma anche fuori e tutti e due vanno mantenuti.
Per mantenere quello dentro devi dargli da mangiare, da bere, il riposo, le medicine e la felicità; per mantenere quello fuori gli devi dare solo i soldi.
In Italia, prima c’era il re, adesso c’è un participio passato: “Stato”.
Nello Stato ci sono tante persone, come allo stadio e tutte tifano Italia. Allo stadio ci sono i giocatori che giocano; nello Stato ci sono i ministri che guardano le partite.
Il consiglio dei ministri è un gruppo di persone che si consigliano tra di loro per risolversi uno i problemi dell’altro. Il presidente raccoglie i consigli migliori e li trasforma in leggi.
Lo stato serve a ridare alle persone i soldi che loro hanno dato a lui. A forza de fa’ avanti e dietro, i soldi se consumano e alla fine non ce rimane niente. Se lo Stato siamo, allora i soldi delle tasse ce li teniamo direttamente. E poi è vero che non c’è più il re, ma ci sta Conte, che comunque è sempre nobile.