Chi scrive storie spesso lavora sulle proprie ossessioni. Se per esempio avete l’ossessione che vostra moglie vi tradisca, raccontate di un tradimento. Se la vostra ossessione è il sesso, raccontate quello, senza false reticenze, senza pruderie. Se la vostra ossessione/idiosincrasia è il denaro o il successo o il potere, metteteli in scena, con sincerità, con onestà. Se una cosa vi fa orrore e allo stesso tempo vi attrae subdolamente guardatela da vicino per raccontarla. Si può al limite anche guarire da una certa ossessione, dopo averla esorcizzata/sublimata nella scrittura di un romanzo. È noto come la scrittura possa avere anche uno scopo terapeutico.
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Dentro la lampada
Virginia Woolf e la signora Dalloway
L’incipit di uno dei romanzi più conosciuti di un’autrice amatissima.