Un momento delicatissimo nella realizzazione di un libro è quello dell’editing. Non sottovalutare mai questo momento. Quelli che sanno fare davvero bene questo lavoro non sono molti, sceglieteli con cura. Il bravo editor tende a non sovrapporsi mai all’autore; ad assecondarne, entro certi limiti, le scelte di scrittura. Cerca di non essere troppo “intrusivo” nei suoi interventi. A me ne sono capitati quasi sempre di ottimi. L’editor è di solito uno scrittore a sua volta, o un critico, o un redattore editoriale con una sensibilità letteraria e molte letture sulle spalle. Non sempre l’autore (soprattutto fra gli esordienti) è contento che si faccia un /editing/ sul suo libro; teme che il proprio testo sia meno “suo” se ha subito un editing. Gli autori sono però gli ultimi a poter giudicare il proprio lavoro per quanto ne sono imbevuti e saturi, posso dirlo per esperienza. Un occhio esterno è quindi indispensabile.
Dentro la lampada
Il tocco
“Le dico mamma non toccarmi. Niente. Che fastidio ti dà? mi dice”. E con le mani continua a scavare nella carne del figlio.