Domande filosofiche #12: I soldi e i dubbi

Nei laboratori di scrittura collettiva che conduce Claudia Colaneri con i disabili mentali la filosofia è quella vera, una filosofia utile, pratica

Claudia Colaneri conduce laboratori di scrittura collettiva per disabili adulti con ritardo mentale. La sfida consiste nel trattare temi “alti”. Ecco quello che può succedere in un normale incontro:

“Tua madre quanti anni ha?”
“Ehhh, figurati, è più vecchia de me!”

I soldi e il dubbio

I soldi
I soldi servono a spenderli… e costano: la carta per fare 10 euro, può costare anche 20 euro.
I soldi della pensione che ci dà mamma, li ha presi in banca, alla banca glieli ha dati l’INPS, all’INPS glieli hanno dati le tasse, alle tasse glieli diamo noi. Tu pensi che i soldi te li da qualcuno, invece te li dai da solo.
Chi nasconde i soldi vive come se non ce li avesse.
I nostri soldi ce li tiene sempre qualcuno, perché noi siamo persone troppo gentili.
In banca i soldi sono solidi, quando li prendi però diventano liquidi, scivolano e non te li puoi mettere neanche in tasca.
I soldi, quando ce l’hai, sono Euro, quando finiscono, diventano Lire, e non c’hai più una Lira.
Per avere i soldi devi lavorare; poi ci sono quelli che per mestiere fanno il ladro.
Lo Stato arresta i ladri, quando invece dovrebbe rapinarli.
I soldi si ricevono in regalo il giorno del compleanno. Per questo è meglio non far sapere quando sei nato, soprattutto ai dentisti, ai meccanici, ai dottori.
I soldi è meglio guadagnarseli da soli, perché quelli che ti danno i genitori sono sudati.
I soldi non esistono più da anni, adesso c’è l’Euro.

Il dubbio
Il dubbio si vede dalla faccia e dagli occhi che diventano piccoli e non inquadrano bene tra un po’ esse’ e un non po’ esse’.
Il dubbio pesa dentro la testa e te fa guarda’ per terra, invece de guarda’ dove sta la risposta.
Prima viene il dubbio e poi la domanda, ma siccome te la fai a te stesso, pari matto.
Quando invece una persona dubita di noi, allora ce viene il dubbio che non ci sta credendo, e facciamo la stessa faccia sua, con gli occhi piccoli e la bocca storta.
Con i dubbi non si vive bene, però è meglio un dottore coi dubbi che uno che te dice: “Nun te preoccupa’, ce penso io.”
Il dubbio è contagioso, se per esempio ti fidanzi, ma poi ti viene il dubbio, allora devi nasconderlo; non devi mai dire “però”, tipo: “mi piaci, però…,” perché poi si capisce e viene il dubbio pure a lei.
Non si può campare senza dubitare; su questo non c’è dubbio.

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