1 – No, non è un sogno.
2 – E no, non è stato il maggiordomo o il gemello cattivo.
3 – Il finale dovrebbe essere una ricompensa per il lettore, anche se non ami il lieto fine lasciagli almeno un po’ di speranza.
4 – Dopo aver raggiunto le vette dell’intensità drammatica chiudere con una battuta ironica o buttarla in caciara potrebbe innervosire i lettori.
5 – Non è il momento di meditare, filosofeggiare, spiegare. Se la tua storia funziona dovresti solo accendere la miccia e correre.
I lingotti d’argento e le armi si trovano tuttora, per quel che ne so io, dove Flint li ha sotterrati; per quanto mi riguarda, possono restare dove sono. Neppure un carro di buoi riuscirebbe a trascinarmi di nuovo su quell’isola maledetta; e i miei incubi peggiori sono quelli nei quali odo i frangenti tuonare lungo le sue coste, o quando sobbalzo nel letto, con la voce stridula del capitano Flint che mi rimbomba nelle orecchie: “Pezzi da otto! Pezzi da otto!”.
L’sola del Tesoro, Robert Louis Stevenson