Appunti per un romanzo

Lo scrittore Andrea Carraro ci fa entrare nel suo laboratorio e ci regala un frammento del romanzo che sta scrivendo.
Fitness foto creata da rawpixel.com - it.freepik.com

La forma epistolare era proprio una figata! – per comunicare, beninteso, e solo per quello, alla letteratura ancora non pensavi, tutti quei volumi della biblioteca paterna – distribuita in varie librerie, vere o rimediate, di mezza casa, ti intimidivano, li tenevi a distanza, ogni tanto ne prendevi in mano uno, lo sfogliavi, lo odoravi, leggevi due righe e subito lo rimettevi a posto: – ti permetteva di dire cose, la forma-lettera, che a voce magari non ne avresti avuto il coraggio o l’opportunità. Il dialogo si sviluppava in una sola direzione, questo ti piaceva soprattutto, le lettere erano in fondo dei monologhi travestiti. Il destinatario si trovava costretto a subire la tua azione, qualunque fosse, a sciropparsi la tua sbobba fino alla fine senza poter obbiettare alcunché. Era un po’ come un incontro di scherma, o di pugilato, in cui solo a uno dei due avversari fosse consentito di attaccare, mentre l’altro, da figurarsi alla corde, poteva solo difendersi e incassare i colpi dell’avversario. Non è tua la metafora, l’hai letta da qualche parte, ma la spacci per tua ormai. Certo, si dirà, il secondo pugilatore potrà rifarsi, reagire con una nuova lettera, ma questa è un’azione successiva, è un’altra storia! Comunque sia, non potevi sapere, allora, che quel fantastico, potente, esclusivo, mezzo di comunicazione, che avevi inaugurato con tuo padre, sarebbe stato il tuo preferito per tutta la vita, anche nella forma elettronica delle mail, tanti anni dopo, quasi sempre impiegato da te in modo avversativo e polemico. Quante persone hai raggiunto con le tue lettere incazzose! Parecchi, fra parenti e amici e colleghi! Uh, un fottio! 

Condividi su Facebook

Andrea Carraro

Andrea Carraro, scrittore, nasce a Roma. Se avesse ricevuto un euro ogni volta che sui media hanno usato il termine “il branco” per parlare di uno stupro di gruppo, citando il titolo del suo romanzo più noto, oggi sarebbe ricco. Invece è “solo” uno scrittore tra i più bravi. Romanziere, autore di racconti e di poesie, nasce a Roma nel 1959. Ha pubblicato i romanzi: A denti stretti (Gremese, 1990), Il branco (Theoria, 1994), diventato un film di Marco Risi, L’erba cattiva (Giunti, 1996), La ragione del più forte (Feltrinelli, 1999), Non c’è più tempo (Rizzoli, 2002) (Premio Mondello), Il sorcio (Gaffi, 2007), Come fratelli (Melville, 2013), Sacrificio (Castelvecchi, 2017) e le poesie narrative Questioni private (Marco Saya, 2013). Ha pubblicato anche due raccolte di racconti, confluite nel volume Tutti i racconti (Melville, 2017). I suoi giudizi critici, sensibili ma affilati quando serve, lo rendono un lettore del cui parere fidarsi con tranquillità.

Tag

Potrebbe piacerti anche...

Dentro la lampada

Zio Alberto

Cosetta incontra inaspettatamente un lontano parente che aveva conosciuto solo nei racconti dei suoi familiari.

Leggi Tutto
Apri la chat
Dubbi? Chatta con noi
Ciao! Scrivimi un messaggio per dirmi come posso aiutarti :)