Guidare di notte

E. L. Doctorow diceva che “scrivere un romanzo è come guidare di notte. Non vedi più in là dei fanali, ma puoi fare tutta la strada così.” È così?

E. L. Doctorow diceva che “scrivere un romanzo è come guidare di notte. Non vedi più in là dei fanali, ma puoi fare tutta la strada così.”

Se scrivere è guidare di notte, è bene tenere a mente che: 

1 – la strada continua, anche se non la vediamo;
2 – per strada ci saranno bivi e curve e pericoli, mai darsi per perduti, anzi osate;
3 – sulle strade esistono aree di sosta e autogrill, approfittatene; 
4 – può fare paura addentrarsi nel buio, avrete la tentazione di accostare l’auto, cercare un motel e aspettare che sia giorno, o tornare a casa e non pensarci più;
5 – non pensarci più? Eh, no, continuereste a pensare alla vostra storia abbandonata per strada, e al non aver avuto abbastanza coraggio per crederci e scriverla; sarebbe una vita tristissima…
6 – quindi, fiducia: nella vostra idea, nella vostra capacità di tradurla in una storia, nell’andare avanti nella notte. 

Tutto il resto è paura. Possiamo farne a meno.  

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